sabato 6 gennaio 2018

Ai vertici della Lega condanne fino a 3 anni.


Mario Corbino
6 gennaio 2018
Il Tribunale di Milano, con sentenza del Giudice Balzarotti, ha condannato i vertici della Lega, compresi alcuni membri della famiglia Bossi, fino a 3 anni di carcere, per ripetuta “appropriazione indebita” dai soldi versati ai partiti dai contribuenti, con prelievi autorizzati espressamente da Umberto Bossi. Era il periodp in cui i leghisti denunciavano “Roma Ladrona”. Come al solito il furbo Salvini sulla vicenda ancora oggi tace, nonostante in molti lo invitano a restituire la cifra di 49 milioni di euro, prelevati o meglio rubati in più riprese. Oggi, a quanto sembra, la Lega festeggia, oltre che l’Epifania, anche i venti anni di gestione della Regione Lombardia. Chissà se un giorno scopriremo qualcosa d’altro, su questo lungo periodo, grazie a qualche PM ficcanaso. Comunque con l’odierna sentenza siamo autorizzati a restituire alla Lega l’aggettivo “Ladrona”, che in passato i leghisti usavano per offendere a destra e a manca, mentre oggi restano in religioso silenzio leghista. Fra le spese è conteggiata anche la “laurea” in Albania di Renzo, figlio di Bossi, il quale ha dichiarato di non sapere di essersi laureato. In politica, oltre alle case con vista Colosseo, comprate a “insaputa” troviamo perfino un corso di una laurea che dura quattro anni, conclusa brillantemente con un dottorato “ad insaputam”. Mi piacerebbe sapere, dopo queste gravi condanne per le “spese folli” di famiglia e soci, il 4 marzo quanti avranno il coraggio di regalare il voto a Salvini e alla sua Lega Ladrona.

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