Il Fatto Quotidiano 13 giugno 2013
Nuovo capitolo dell'operazione
trasparenza dell'Inps. I trattamenti previdenziali delle toghe, se
ricalcolati con il metodo contributivo, sarebbero in media più bassi
del 12%
I magistrati in pensione ricevono in
media dall’Inps 103mila euro l’anno di trattamento previdenziale.
A renderlo noto è lo stesso istituto presieduto da Tito Boeri, che
ha pubblicato un report ad hoc sulla categoria nell’ambito
dell’Operazione porte aperte. Circa il 90% degli assegni in
pagamento, segnala l’istituto, è superiore ai contributi versati.
Solo il 10% dei beneficiari si vedrebbe aumentare l’assegno se
fosse ricalcolato con il metodo contributivo ora in vigore.
I trattamenti ricalcolati con il
contributivo sarebbero in media più bassi del 12%. Rispetto ad
altre categorie, le riduzioni risultano più contenute in quanto
l’età e l’anzianità media alla decorrenza, rispettivamente
circa 70 e 46 anni, sono più alte rispetto al complesso delle
pensioni dei dipendenti pubblici e l’età non incide sul calcolo
della pensione retributiva ma solo su quella contributiva, mentre
l’anzianità, che incide su entrambi i calcoli, nel sistema
contributivo viene valorizzata totalmente. Fino al 31 dicembre 1992
la pensione dei magistrati era calcolata sulla base della
retribuzione tabellare dell’ultimo giorno di servizio maggiorata
del 18% e non esistevano tetti retributivi. L’aliquota di
rendimento è del 2,33% fino al quindicesimo anno di anzianità e
dell’1,80% dal sedicesimo anno in poi.
I magistrati, in quanto dipendenti
civili dello Stato, sono iscritti alla cassa per i trattamenti
pensionistici dei dipendenti dello Stato (Ctps), istituita il 1°
gennaio 1996 come gestione separata dell’Inpdap. La soppressione
dell’Inpdap, dal primo gennaio 2012, ha determinato il
trasferimento dei fondi gestiti all’Inps. Ma la cassa, a cui fanno
capo tutti i dipendenti dello Stato, della scuola, dell’università
e le forze armate per un totale di 1.581.000 iscritti, è gestita
contabilmente in maniera unitaria, per cui non sono disponibili
dati separati per categorie di iscritti e pensionati.
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