lunedì 4 maggio 2015

«Cortei, divieti come per gli ultras».


Corriere della Sera 03/05/15
Fiorella Sarzanini
Ci sono state auto in fiamme e vetrine spaccate, ragazzi incappucciati all’assalto delle forze dell’ordine con le bottiglie molotov. «Il peggio è stato evitato», ribadisce il ministro dell’Interno Angelino Alfano mentre si contano danni per milioni di euro.

 
Possibile che si debba essere soddisfatti solo perché non ci sono stati feriti gravi o addirittura vittime?
«Secondo le notizie che avevamo raccolto da tempo, la manifestazione del 1° maggio poteva essere un nuovo G8. Abbiamo troppi esempi, anche recenti, in grandi Paesi come la Germania, per non sapere che questi cortei possono trasformarsi in veri e propri saccheggi delle città. Nel caso specifico, i contestatori avevano deciso di assaltare l’Expo gate di piazza Cadorna e poi arrivare fino alla Scala. Questo era il peggio». 


Il premier Renzi dice che erano teppistelli figli di papà. 

«È proprio così, mi pare anche che ciò emerga addirittura dalla dichiarazione di qualche genitore. Oltre che dai video girati dalla polizia, in cui si vedono giovani con i Rolex ai polsi. Poi, ovviamente, c’erano anche i farabutti che certamente non erano alla prima esperienza e infatti hanno messo in atto un diversivo per tentare di violare zone simbolicamente più rappresentative». 


Agli italiani si sono aggiunti numerosi stranieri, perché non li avete fermati prima? 

«C’è stata una robusta attività di prevenzione con 2 arresti, 52 denunce, 32 espulsi e tantissimo materiale sequestrato. Oltre la metà erano stranieri. Il lavoro è andato avanti dopo il corteo, con 5 arresti, 17 denunce e 32 persone portate in questura per controlli. Certamente il bilancio sarà ulteriormente positivo per chi indaga».


Perché non avete disposto la sospensione di Schengen in modo da evitare l’arrivo degli stranieri?

«Perché si erano dati appuntamento dopo la devastazione di Francoforte durante il vertice della Bce un mese e mezzo fa. Non potevamo chiudere le frontiere per settimane. Ma soprattutto non volevamo creare difficoltà ai visitatori di Expo. Sarebbe stato un successo per i black bloc. Le forze dell’ordine hanno saputo gestire la piazza in modo egregio pur senza arrivare a provvedimenti tanto drastici».


Un giudice di Milano ha ritenuto di non convalidare alcuni provvedimenti di espulsione di cittadini stranieri. Questo ha creato un danno nell’attività di prevenzione?

«Noi facciamo il nostro dovere. Preferisco non commentare le scelte dei magistrati».


Il capo della polizia Alessandro Pansa dice che la scelta di non caricare è servita a tenere i violenti sotto controllo.

«Ha ragione. Sono stati messi a disposizione uomini e mezzi adeguati all’evento, ma la gestione della piazza compete ai tecnici. Mentre esplodono le bombe carta, uomini e donne delle forze dell’ordine devono prendere decisioni. E io posso dire che hanno fatto una scelta intelligente perché i manifestanti volevano essere inseguiti in modo che si scoprissero i presidi che impedivano ai manifestanti l’accesso al centro storico della città. Hanno lanciato le molotov per distrarre gli agenti e pianificare attacchi altrove, invece si è riusciti a impedirlo».


Ci sarà qualcosa che si può fare per evitare la guerriglia?

«Nel nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana abbiamo previsto l’arresto differito per i manifestanti in modo da avere ancora più poteri per bloccarli e inaspriremo il trattamento sanzionatorio per chi porta un casco o altri indumenti per celare la sua identità».


Non crede ci siano i presupposti per procedere per decreto?

«Sono più favorevole al disegno di legge con corsia preferenziale, in ogni caso ne discuteremo nelle prossime ore. Intanto daremo uno strumento più efficace ai prefetti».


Quale?

«Stiamo lavorando per i divieti preventivi come avviene per le partite di calcio. Quando c’è un alto indice di pericolosità sarà proibito sfilare nel centro delle città, proprio come già avviene quando si impedisce ai tifosi di andare in trasferta».


Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha annunciato lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per risarcire i danni subiti dai cittadini. Non toccava al governo?

«Siamo pronti a fare la nostra parte, la proprietà è sacra. Per questo siamo pronti ad aggiungere ai soldi della Regione le risorse statali. I cittadini devono recuperare fino all’ultimo euro».


Che cosa bisogna aspettarsi nei prossimi sei mesi di Expo?

«Abbiamo predisposto 25 piani di sicurezza, ci sono migliaia di uomini impegnati, 490 siti sotto stretta sorveglianza. Purtroppo quello dell’ordine pubblico è un tema che investe tutte le grandi democrazie. Basta vedere quello che succede con la polizia negli Stati Uniti oppure negli stadi in altri Paesi europei».


Questa non può essere una giustificazione.

«Sicuramente no. Però quanto è accaduto venerdì con le maschere antigas e le tute nere abbandonate appena mezz’ora dopo gli scontri per me rappresenta la resa dei violenti. Se poi vogliamo affrontare alla radice il problema di questi giovani così violenti, allora dobbiamo parlare di prevenzione precoce, di scuola, di famiglia».


Lega e Movimento 5 Stelle chiedono le sue dimissioni.

«Strano, sono in ritardo, negli ultimi 15 giorni non le avevano mai chieste».

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