giovedì 31 ottobre 2013

Un risultato molto confortante


Riccardo Imberti

Quando tutti pensavano che Antonio Vivenzi fosse un innocuo partecipante al congresso chiuso, uno della serie “l'importante è partecipare” e i suoi accoliti nel migliore dei casi “dilettanti allo sbaraglio”, il risultato del congresso provinciale del pd bresciano, nonostante le mille tessere degli ultimi giorni, non certamente dovute a Vivenzi e amici, ha riservato un risultato sorprendente, assegnando ad Antonio, anche se arrivato terzo, la palma del vero vincitore del congresso.
Vincitore per il risultato, inaspettato e sorprendente, per il modo attraverso il quale è maturata la sua candidatura, per il ragionamento che accompagnava la sua candidatura, per la proposta politica di forte rinnovamento del partito. Uno stile nuovo di cui tanti ne sentono il bisogno e che ha interessato buona parte di iscritti, stanchi di essere chiamati dalle solite facce da troppi anni, anche a Brescia.
C'è stato chi, pochissimi in verità, richiamandosi a Renzi, ha tentato di distrarre gli iscritti, attraverso metodi a dir poco discutibili. Queste persone, dopo aver partecipato ai nostri incontri aperti, hanno potuto esprimere liberamente la loro opinione e poi, trovandosi in esigua minoranza hanno deciso di appoggiare Bisinella, quello che fin dall'inizio avevano deciso di votare. Così va la politica, la vecchia politica, ahimè.
Il risultato che abbiamo conseguito, conferma ciò che da tempo vado dicendo. Vi è un'area carsica del pd che si è liberata delle fedeltà del passato e decide di scegliere quando gli si presenta l'occasione la proposta di rinnovamento nei metodi e nelle persone. Questi sono i fatti ed ora il pd bresciano non può fare a meno di fare i conti con questo risultato e decidere se continuare a perpetuare la guerra fratricida tra gli ex amici e compagni o affidare ad Antonio il compito e la responsabilità di guidare fuori dalle secche il partito anche a Brescia.
Da parte di Antonio e dei tanti eletti nell'assemblea toccherà procedere senza fretta nella direzione della responsabilità, senza farsi condizionare da sollecitazioni che vanno nella direzione di spaccare il partito. Non è questa la strada coerente per noi. Il nostro compito è quello di essere fedeli fino in fondo a ciò che abbiamo detto prima e durante la fase congressuale. Vogliamo che si costruisca un unità vera del partito e oggi, siamo gli unici che possono garantirla. Se qualcuno vuole procedere escludendoci si accomodi, saremo all'opposizione, non consegneremo il messaggio di rinnovamento a chi in questi anni l'ha sempre avversato. Il nostro sarà un atteggiamento costruttivo, in attesa che si creino le condizioni e maturi in tutti la consapevolezza del forte bisogno di superare una fase nella quale, anche a Brescia, il PD ha dato un'immagine incompiuta di sé.
Per questo progetto dobbiamo essere inclusivi, coinvolgendo tutti coloro che hanno a cuore il partito, la sua unità e vogliono rendere concreto l'avvio di una nuova stagione.

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