LO SCANDALO ECHELON
«Captata la conversazione con l’allora presidente Eni
in gara con gli Usa per una concessione petrolifera»
Leader
europei intercettati dai servizi Usa? Non è una novità. Soprattutto non
lo è per Romano Prodi, che dieci anni fa, da presidente della
Commissione Europea, scoprì di essere finito nella rete di Echelon, il
«grande orecchio» progenitore di Prism, oggi al centro del data-gate.
«Il suono della mia voce era stato inserito nel grande cervello - ha
scritto Prodi in un articolo per il Messaggero
- e quindi ogni mia conversazione veniva automaticamente registrata da
qualsiasi apparecchio telefonico fosse generata». In quel caso si
trattava di una conversazione con l’allora presidente dell’Eni, Gian
Maria Gros-Pietro: «Mi parlò dell’utilità di intervenire presso un
governo di un Paese produttore di petrolio a difesa degli interessi
dell’Eni stessa», ha ricordato l’ex premier. Spiegando che si accertò
che non ci fossero altre imprese europee in gara: «Altrimenti mi sarei
dovuto astenere». Ma in lizza era rimasto solo un produttore americano.
«Ascoltai con cura le ragioni che rendevano opportuno l’intervento e
promisi che, appena tornato a Bruxelles, avrei fatto quanto mi si
chiedeva». Ma poi, come ha ricostruito lo stesso Prodi, l’intervento
della commissione europea non fu più necessario perché l’azienda
italiana riuscì ad ottenere la concessione in tempi rapidi. «Mi destò
tuttavia una certa sorpresa vedere che, poche settimane dopo, l’intero
verbale della conversazione veniva pubblicato da un settimanale a forte
tiratura, preceduto dalla precisazione: dalle nostre fonti americane».
CONCORRENZA SLEALE - A parere del
Professore, per quanto pervasivi, certi metodi possono essere
giustificati dal pericolo terroristico. Ma in quel caso la chiacchierata
captata dal sistema anglo-americano non aveva nulla a che vedere con
Al-Qaeda o con la minaccia terroristica, allora anche più avvertita di
oggi. «Con ondate che si succedono con crescente intensità - ha quindi
concluso Prodi - si ha notizia di controlli illegittimi sulle
comunicazioni da parte di alcuni Paesi a danno di altri. Ciò infrange
non solo le regole giuridiche internazionali ma gli stessi diritti
fondamentali dei cittadini».
IL PROGENITORE DI PRISM - Anche
Echelon è una creatura della National Security Agency. Venne scoperto
nel 1998, anche in quel caso grazie ad alcune rivelazioni
giornalistiche. Era considerato in grado di setacciare comunicazioni in
voce e digitali in tutto il mondo, al ritmo di 3 miliardi di contatti
al giorno.
IL RAPPORTO UE - Il 20 marzo 1998 ilMondo
rivelò i contenuti di un rapporto della Direzione generale ricerca del
Parlamento europeo intitolato «Valutazione delle tecnologie di controllo
politico». Evidentemente lo stesso a cui fa riferimento Prodi nel suo
intervento sul Messaggero: «In
Europa tutte le telefonate , i fax e i testi di posta elettronica sono
regolarmente intercettati, e dal centro strategico inglese di Menwith
Hill le informazioni di interesse vengono trasferite al quartier
generale della Nsa».
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