Non solo una donna prestata alla democrazia, al servizio della democrazia, ma identificatasi con essa
Aung San Suu Kyi è in questi giorni in Italia, ha incontrato il premier Letta, il presidente Napolitano e papa Francesco.
Dagli Stati Uniti all’Unione europea agli Stati dell’Asia, tutti
guardano con grande attenzione alla nuova fase che si è aperta in
Birmania, che è sempre di più un paese strategico tra Cina, India e il
Sud-Est asiatico e quindi la sua evoluzione può costituire un grande
cambiamento non solo per quell’area. Nel 2014 la Birmania assumerà la
presidenza dell’Associazione delle nazioni dell’Asia sudorientale
(ASEAN).
Le responsabilità che pesano sulle spalle del presidente Thein Sein e
di Aung San Suu Kyi sono enormi. I primi, incerti passi della
democrazia convivono con violazioni gravissime dei diritti umani,
l’apertura al libero mercato richiama investimenti che interessano
moltissimo anche l’Italia. Quali e come avverranno è una grande sfida.
Gli italiani sono sempre stati vicini al popolo birmano. Nel 2007
Piero Fassino è stato inviato speciale dell’Unione europea in quelle
terre. Numerose sono le istituzioni locali e le associazioni culturali,
ricordo tra queste l’associazione «Amici della Birmania», di cui è
instancabile animatrice Albertina Soliani.
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