venerdì 25 ottobre 2013

Scelgo il cambiamento e voto Antonio Vivenzi

Riccardo Imberti

Sarò un cocciuto,  ma se ha ancora un senso  la mia passione politica, questo è legato alla faticosa ma entusiasmante impresa di credere, che attorno a noi ci sono tante belle energie che vanno investite di nuova responsabilità. Energie che anche in questi anni, sono state mortificate dagli apparati, dalle caste e dai capi bastone che, a tutti i livelli, hanno impedito l'affermarsi di preziose risorse umane diffuse nella società nazionale e bresciana. 
Sul congresso degli iscritti ho gia ampiamente espresso il mio dissenso, la miopia di questa scelta oltre che produrre risultati modesti, rischierà di vanificare ancora una volta, l'obbiettivo di appassionare la gente alla politica.
Nonostante ciò abbiamo deciso, in attesa del congresso nazionale dell'8 dicembre, di prendere parte anche a Brescia al congresso provinciale, chiedendo ad Antonio Vivenzi una disponibilità per una battaglia tutta in salita. 
Antonio Vivenzi, l'amministratore locale del consumo zero di territorio, giovane dirigente, libero e coraggioso, che ha abbracciato fin da subito, senza reticenze e senza calcoli e tornaconti, lo spirito nuovo di Matteo Renzi, rappresenta l'occasione vera di cambiamento del partito democratico anche a Brescia
Le motivazioni della nostra scelta, sono legate alla convinzione che senza la nostra presenza, il partito democratico bresciano si sarebbe ridotto ad una resa dei conti tra vecchi compagni e tra ex amici.
Abbiamo fatto di più, abbiamo chiesto a tanti giovani sindaci di guidare le liste sui territori, chiedendo loro di aiutarci in questa difficile competizione. Questa scelta rappresenta una scommessa sul futuro della politica anche a Brescia; questo sarà possibile, se questi bravi amministratori, sapranno trasferire le loro competenze, le buone prassi sperimentate nei territori, il rapporto virtuoso con i cittadini, la loro generosità e concretezza a disposizione della politica. Una politica spesso fatta di tante chiacchiere e tanta retorica, che ha portato la propria credibilità, vicino allo zero. Questa è  la nostra sfida  a Brescia. Sono convinto che, nonostante il congresso chiuso, nonostante le cordate, i giochini dei piccoli funzionari e le tessere degli ex, la risposta di tanti militanti e iscritti sarà per noi incoraggiante e ci sarà di grande aiuto per continuare la nostra buona battaglia per un rinnovamento non più rinviabile.

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