mercoledì 9 ottobre 2013

due notizie in settimana: una buona e una no.

Riccardo Imberti


Notizie:  una buona e una no.



Ambrosoli firma la nascita dell'associazione
La buona è che è ufficialmente nata l'associazione di Umberto Ambrosoli, che lavorerà sul territorio Lombardo e Bresciano, sui temi regionali, proponendosi di coordinare e rappresentare le esperienze di civismo, sorte in questi anni nella nostra regione. Tanti auguri di buon lavoro Umberto!
Antonio Vivenzi presenta la sua candidatura a Brescia
La non buona è che sono finalmente state definite le regole per i congressi nazionale, regionali e provinciali. I nostri dirigenti nazionali, per le province, hanno deciso, di far votare solo gli iscritti. Questi geni nazionali e regionali del PD, hanno delineato le regole dei congressi provinciali, ai quali potranno partecipare solo gli iscritti. Con le cifre di iscrizione a disposizione, a Brescia,  posso dirlo quasi con certezza voteranno, parenti, pochi amici e compagni.
La cosa ancora più grave  è che nessuno si sia opposto con convinzione, a una regola che contraddice la ragione stessa della nascita del PD. Certo, mi dicono che per i congressi regionali e nazionale, torneremo a primarie aperte. Questa scelta fa aumentare il mio dissenso e il mio disappunto. Si fanno congressi dello stesso partito e, a seconda del livello, si adottano regole diametralmente opposte, relegando le province alla periferia dell'impero, alla faccia delle tante parole spese, sul valore dei territori e sulla necessità di allargare la partecipazione dei cittadini.
Ma così è andata. Nonostante che, 150 elettori, iscritti e dirigenti bresciani abbiano sottoscritto la mozione sulla richiesta di primarie aperte a tutti i livelli, la direzione provinciale non ha ritenuto neppure necessario porla in votazione. Basti un dato: nel 2010 a Brescia i votanti alle primarie, furono circa 15.000 e il segretario fu indicato da oltre 6.500 preferenze. Nel 2013, nella migliore delle ipotesi, il segretario verrà eletto con 1500 voti di preferenza. Un nonnulla! Un congresso peraltro, celebrato nell'arco di 15 giorni, in grado di coinvolgere in maniera superficiale i circoli.
Non c'è nessuno che prova a dire qualcosa? Restiamo tutti in attesa delle primarie nazionali convinti che affidando il partito a Matteo Renzi, tutto si sistemi? 
Io credo proprio di no. 
Se intendiamo sostenere e rendere concrete  le proposte che Renzi va facendo da tempo, che il suo racconto prenda solidità e vogliamo aiutarlo nella sua difficile impresa, dobbiamo far nascere dalla periferia una coscienza politica nuova, una decisa presa di posizione contro il partito delle tessere, che è duro a morire.
Pretendere che il maggior numero di cittadini si rendano protagonisti della vita del partito, attraverso un confronto ampio, approfondito  e sincero, sulle scelte che attendono il centrosinistra a Brescia e in Italia, è il lavoro che ci aspetta.  Solo in questo modo faciliteremo il compito di Matteo.
Se non sarà così, il rischio sarà per tutti, di creare aspettative che non troveranno risposte adeguate e chi ha creduto sinceramente al cambiamento, si ritroverà ancora una volta, a raccontare di un'altra occasione perduta. 
Attento Matteo!!!

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