sabato 6 febbraio 2016

Grillo perde la bussola (e la faccia)


Mario Lavia
L'Unità 6 febbraio 2016
Incredibile dietrofront: si saprà chi ringraziare se la legge dovesse essere affossata.
Come un partito della Prima repubblica, a pochi giorni dalle citazioni sul ddl Cirinnà Beppe Grillo si è fatto vivo sul suo blog per lanciare un missile: dietro la (per loro inusuale) libertà di coscienza – finora chi votava in modo difforme veniva cacciato – Grillo strizza un occhio a quella parte di elettorato che non vede la legge, e in particolare la stepchild option, di buon’occhio.
In teoria nulla di male: almeno così abbiamo capito che una cultura politica moderna e attenta ai nuovi diritti, il M5S non c’entra niente. È molto triste, ma è un chiarimento.
In pratica, malissimo: questo è un chiaro dietrofront (l’hashtag #dietrofrontM5S sui social va forte) rispetto alla posizione dura e pura tenuta fin a oggi: votiamo la legge Cirinnà solo se non cambia. Un dietrofront che rischia di affossare una buona legge.
Hanno cambiato idea loro. Via libera a chi voterà contro. La seconda incredibile scelta in pochi giorni, dopo il no ad una legge sacrosanta come quella a fare dei disabili. Bisognerà ricordarsene.

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