Maurizio Molinari
La Stampa 8 ottobre 2015
Sette feriti. Il sindaco di
Gerusalemme: “Uscite di casa armati per difendervi”. Netanyahu
sotto accusa per la scelta di proibire ai membri del governo
l’accesso al Monte del Tempio.
Nuova ondata di attacchi palestinesi
con il coltello contro cittadini israeliani: almeno 7 i feriti, di
cui uno versa in gravi condizioni. Gli episodi sono avvenuti a Tel
Aviv, Gerusalemme e Kyriat Arba. A Tel Aviv i feriti sono 5.
L’aggressore si è avventato contro una soldatessa, ferendola, nei
pressi della sede del ministero della Difesa, in uno dei luoghi più
trafficati della città. A pochi metri di distanza dalla redazione
del quotidiano “Yedioth Aharonot”. L’autore è un palestinese
che ha rubato l’arma alla soldatessa ed ha ferito altri 4 passanti,
dandosi alla fuga prima di essere abbattuto da un agente della
sicurezza. L’episodio segue di 48 ore le violenze avvenute a Jaffa,
il quartiere arabo a Sud di Tel Aviv, e lascia intendere che l’ondata
di attacchi palestinesi si sta ora estendendo alla metropoli
israeliana. Poco prima, nella mattinata, un altro episodio violento
era avvenuto a Gerusalemme, ad una fermata del tram leggero nei
pressi della sede della polizia, quando un palestinese di 19 anni di
Shoafat, Subhi Ibrahim Mohammed Abu Khalifa, ha accoltellato uno
studente di 25 anni conficcandogli la lama nel collo.
L’aggressore è stato fermato. Nel
pomeriggio si è verificato l’attentato a Kyriat Arba,
l’insediamento ebraico alle porte di Hebron in Cisgiordania, ed è
qui che si è verificato l’episodio più grave: c’è un ferito
israeliano ricoverato in condizioni critiche. Siamo alla terza
settimana di attacchi, con il coltello o con armi da fuoco, che hanno
causato la morte di cinque israeliani. Negli scontri in Cisgiordania
sono stati uccisi dai soldati 4 palestinesi. Il sindaco di
Gerusalemme, Nir Barkat, si è rivolto ai cittadini suggerendogli di
“uscire armati da casa al mattino” al fine di poter reagire in
caso di attacchi terroristici. Intanto, sul fronte politico il
premier Benjamin Netanyahu è criticato da più parti.
Ministri e leader dei partiti dell’ala
destra della coalizione condannano la sua decisione di proibire ai
membri del governo l’accesso al Monte del Tempio, dove sorge la
moschea di Al Aqsa considerata dai musulmani il terzo luogo più
sacro dell’Islam. Per il viceministro degli Esteri, Tzipi Hotovely:
“È un grave errore, gli ebrei devono avere diritto di salirvi,
come tutte le altre persone, indipendentemente dalla loro fede”. Il
leader laburista Isaac Herzog rimprovera invece a Netanyahu carenti
risultati nella risposta alle violenze palestinesi: “L’unica cosa
che il governo riesce a controllare è Facebook”.
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