Fabrizio Rondolino
L'Unità 14 ottobre 2015
Il fatto ricorda sempre più quella
rivista stravagante degli anni Sessanta
I meno giovani ricorderanno un
settimanale che negli anni Settanta faceva furore: si
chiamava Cronaca vera e ogni numero aveva una storia di
copertina a dir poco fantastica. “Nascosta nell’ultima fila
dell’orchestra tenta di sedurre il suonatore di tamburo”, “Nel
corso di una trasmissione radiofonica attore teatrale posseduto
dal demonio”, “Marziano (di nome) racconta di quando ha
incontrato gli Ufo”, “Con la forza della mente costringe le
turiste a tagliarsi gli abiti”, “Hanno voluto farci credere
che Hitler s’è suicidato”, “Condita con aceto e pepe
nelle parti intime”, “Sigillata con il pan di spagna
dall’esorcista dilettante”… Insomma, un vero spasso,
impreziosito dall’immancabile ragazza discinta che strizzava
l’occhio al potenziale acquirente.
Le donnine sul Fatto – che con
Cronaca vera condivide fin dalla testata
l’aspirazione all’oggettività – ancora non ci sono, ma,
considerato l’inarrestabile calo di vendite, non disperiamo
per il futuro.
I titoli, invece, ci sono tutti: e il
numero oggi in edicola fornisce uno scoppiettante campionario di
stravaganze che merita di essere riportato per intero. Si comincia
con l’apertura – “I compagni Napolitano & Verdini fanno la
festa alla Costituzione” – e si prosegue in un’apoteosi di
fuochi d’artificio che, mescolando sapientemente il sacro
al profano, coprono l’intero spettro della fantasia umana: “Il
Premier della Nazione: meno scioperi, più evasione”,
“Allegria, nelle città ritornano i podestà”, “Playboy
diventa intellettuale: basta con i nudi”, e infine, perché
non ci facciamo mancare niente, “Santità, non poteva evitarci
il giubileo?”
Come diceva quel grande statista, non è
bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello.
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