Fabrizio Rondolino
L'Unità 6 ottobre 2015
Celotto, “consigliere di palazzo
Chigi”: “Ci vado una volta alla settimana”
Strepitoso pezzo comico sul Fatto di
oggi a sostegno della gloriosa campagna d’autunno contro la
dittatura e la sua manifestazione più odiosa, la riforma del Senato.
Protagonista il professor Alfonso Celotto, ordinario di Diritto
costituzionale a Roma Tre. In prima pagina il giornale di
Travaglio lo presenta nientepopodimenoché come “il
costituzionalista di palazzo Chigi”, ma naturalmente non è
affatto vero: nel pezzo leggiamo infatti che “è consigliere per
le politiche europee”. Quando intervisteranno un commesso, lo
presenteranno come segretario generale della presidenza del
Consiglio. E il pizzardone che staziona sulla piazza diventerà presto
il capo dei servizi segreti.
Ma torniamo al professor Celotto.
L’organo della resistenza impavida lo descrive così: “Filiforme,
atletico, ha un tono diretto, veloce, informale… E’ sveglio, ci
vuole svegli come lui e pratici… Il tono della voce e il ritmo
non allenano alla noia… Tonico e padrone del computer”. Insomma,
un Calamandrei 2.0 che i talk show aspettano ansiosi di conoscere.
E poi, attenzione, il professor Celotto
ha un curriculum fantastico, che manda letteralmente in sollucchero
l’articolista: “Malgrado l’età ha già attraversato il potere:
destra e sinistra. Lui è tecnico. Capo dell’ufficio
legislativo con Emma Bonino e poi con Calderoli, con Tremonti, infine
con Barca. E adesso con chi comanda” (eh sì, soltanto quelli di
oggi “comandano”: gli altri coglievano margherite).
Ragazzo versatile e di grandi capacità,
il professor Celotto: ma siamo ormai quasi alla fine
dell’articolo, e ancora non abbiamo capito qual è il punto, e
perché questo professor Celotto occupa un’intera pagina di
giornale.
Consigliere per le politiche europee,
il professor Celotto però di Europa non parla: troppo banale.
Lui parla del Senato. La riforma, spiega, “non mi piace per niente.
Non basta dirsi riformisti, bisogna aggiungere contenuti. Questo
Senato è un confuso contenitore di funzioni tra loro
contrapposte. E poi una riforma costituzionale non si approva con una
maggioranza così risicata e non può far parte del programma di
governo”. E se lo dice il professor Celotto, che consiglia il
governo sulle politiche europee, sarà sicuramente così.
L’intervistatore lo incalza: ma
come, un militante dell’esercito della libertà che lavora a
palazzo Chigi? Tranquilli, spiega il professor Celotto: “Ci
vado giusto una volta alla settimana”.
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