Fabrizio Rondolino
L'Unità 10 ottobre 2015
In un’intera pagina sul Fatto
Quotidiano Asor Rosa denuncia i rischi di deriva autoritaria, ma è
troppo estasiato dal suo ombelico per trovare una soluzione
“Asor Rosa, sei un palindromo”,
scrissero un giorno sui muri della Sapienza gli
indiani metropolitani, l’ala creativa e dissacrante del
movimento del ’77: già allora il principe dei baroni
universitari appariva vagamente ridicolo. Indro Montanelli, che certo
non simpatizzava con gli studenti che occupavano le facoltà,
spiegò il significato della frase: “Lo si può leggere da
sinistra o da destra, e vuol dire la stessa cosa, cioè niente”.
Dev’essere per questo che il Fatto di
oggi gli dedica un’intera pagina (titolo: “Renzi e
Verdini preparano una destra autoritaria”), presentandolo ai
lettori come “antiberlusconiano intransigente”. Ma il
Professor Palindromo ora guarda con tenerezza a “Silviuccio” –
sì, lo chiama proprio così – incapace di “elaborare
culturalmente” il progetto che Renzi ha invece messo
vittoriosamente in campo: “avere sull’Italia un controllo
totale”.
“Qualsiasi atto del presidente
del Consiglio – s’infervora il Palindromo – mira al
restringimento della democrazia”. Del resto, il Pd “è un
partito nuovo che risponde al comando di un leader incontrastato,
ha un gruppo dirigente conservatore di destra” e “la mutazione
genetica ha investito anche i suoi elettori”.
L’intervistatore, ammaliato da un’analisi tanto acuta,
balbetta pensoso: “Il fatidico 40% alle Europee…” “Il
punto culminante del suo successo – rassicura il Palindromo –
è già alle nostre spalle”.
Pericolo scampato, dunque? Macché, “il
Partito della nazione, sviluppato fino in fondo, comprenderà
anche Berlusconi, non solo Verdini e Alfano”.
E allora che si fa? Boh. Il Palindromo
è troppo estasiato dal proprio ombelico per indicare una soluzione.
Qualche anno fa se ne uscì invocando lo stato di emergenza per
eliminare Berlusconi: bisognava, disse, congelare le Camere e
chiamare al governo Carabinieri, Polizia e magistratura. Qualche
tempo dopo, visto che nessuno gli dava retta, alzò il tiro per
lanciarsi in una nuova, nobile battaglia contro le “centinaia
e centinaia di turisti domenicali” che turbavano “la pace e
la serenità” del paesello toscano dove aveva comprato casa.
Sono fatti così, i Palindromi: e
che Travaglio ce li conservi per altri cent’anni.
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