lunedì 19 marzo 2018

Bologna, 24 novembre 1950 - Bologna,19 marzo 2002.

La sera del 19 marzo 2002 sono da poco passate le ore 20 quando il professor Biagi, in sella alla sua bici, ha appena percorso il tratto di strada che separa la sua abitazione di via Valdonica dalla Stazione dove, poco prima, è sceso dal treno che da Modena (dove è docente alla facoltà di Economia) lo riporta ogni sera a Bologna.
Sceso dal treno, chiama la moglie e avverte che sta per arrivare, poi inforca la bicicletta e s'incammina verso casa. Di sentinella alla Stazione e lungo la strada che porta al suo domicilio ci sono già due terroristi che seguono i suoi movimenti, avvertendo gli altri complici dei progressivi spostamenti dell'obiettivo.
Alle 20:07 un commando formato da altri tre brigatisti, due a bordo di un motorino ed un terzo (la staffetta) a piedi, lo aspetta di fronte al portone della sua abitazione, al civico 14. I due terroristi che si fanno incontro al professore, e che indossano caschi integrali, aprono il fuoco esplodendo sei colpi in rapida successione in direzione di Biagi, per poi allontanarsi molto velocemente.
Alle 20:15, Biagi muore tra le braccia degli operatori del 118 che sono accorsi sul posto. L'arma utilizzata nell'azione, si scoprì dopo, risultò essere la stessa del delitto di Massimo D'Antona.

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