venerdì 1 giugno 2018

allacciamoci le cinture


Stefano Ceccanti
E’ ragionevole pensare che i cosiddetti mercati saranno oggi rassicurati perché dopo tanta incertezza oggi c’è comunque un Governo, perché sul momento il Presidente Mattarella ha fatto valere dei limiti costituzionali (non strettamente politici) e perché oggi, almeno sul momento, la Spagna sembra preoccupare un po’ di più. Non perché lì siano possibili maggioranze antieuropee, ma perché comunque l’aggiramento della logica della mozione costruttiva è un problema. Sanchez arriverà con tutta probabilità al Governo, ma non avrà una vera maggioranza alternativa, solo una somma di rifiuti del Governo delegittimato di Rajoy. In altri termini la mozione sarà solo apparentemente costruttiva, in realtà sarà solo negativa ed il nuovo equilibrio sarà precario.
Eppure qualche problema sarà visibile sin da subito.
Oggi i ministri pronunceranno una solenne formula di giuramento: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione.»;
Eppure quelli che appartengono al Movimento 5 Stelle non sembrano al momento voler rinunziare al contributo obbligatorio alla piattaforma Rousseau che comprende il fondo per gli oneri necessari per la tutela legale degli aderenti al Movimento 5 Stelle. Come si concilia l’interesse esclusivo della Nazione su cui giurano con vincoli relativi a società private e in vicende giudiziarie a favore di parti che potrebbero anche danneggiare gli interessi pubblici?
Quanto poi al Ministro dell’Interno Salvini, come si concilia anche per lui l’interesse esclusivo della Nazione col patto da lui sottoscritto il 6 marzo 2017 col signor Zheleznyak a nome del partito di governo “Russia Unita” ai sensi del quale, tra l’altro, ci si impegna allo “cambio di esperienze in attività legislative nonché alla cooperazione nei settori dell’economia, del commercio e degli investimenti tra i due Paesi? Sempre ammesso che non ne esistano altri a noi ignoti?
E che dire poi dell’abbinamento del Ministero dei Rapporti col Parlamento con la sedicente democrazia diretta? Si vuole dirigere il Parlamento e il Governo dalla piattaforma Rousseau?
Allacciamoci le cinture e prepariamoci a un’opposizione che, proprio perché responsabile, dovrà essere intransigente. La responsabilità è verso il Paese che non merita derive sovraniste e giacobine.

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