lunedì 9 settembre 2013

Bersani....che delusione!


Riccardo Imberti

In questi giorni nel partito democratico, in attesa della data del congresso, vi è un gran fermento.
Le feste di partito rappresentano da sempre l'occasione per i leader di rapportarsi con il popolo del centrosinistra, in questa stagione i motivi sono molteplici: l'avvicinarsi di un congresso importante; la situazione italiana sempre più a rischio crisi di fronte ad una recessione che permane; i venti di guerra nell'area mediorientale.

Due sono i fatti che più mi hanno colpito seguendo il dibattito di questi giorni:
Il primo riguarda la grande partecipazione negli incontri tenuti da Renzi alle feste del partito, da Reggio Emilia a Genova, era dalle elezioni scorse che non si vedeva tanta gente presente e attenta ad un incontro del PD. Il popolo di centrosinistra mostra di gradire le proposte di Matteo a conferma di una grande voglia di cambiamento, del partito, della politica e del Paese. Questa partecipazione di popolo, mi ha dato l'immagine di un fiume in piena che cresce ogni giorno di più, che non solo non si sente più rappresentato dalle vecchie appartenenze e tradizioni, ma chiede con forza che il partito democratico sia post ideologico, riformista e libero, anche nel linguaggio.

Il secondo fatto è rappresentato dalla polemica sistematica di Bersani e i suoi, contro il candidato Renzi. Il coro si è allargato. Dalema, Fassina, Orfini e Bindi, che da tempo, con diverse ragioni, sono critici nei confronti di Matteo, sono surclassati dagli acuti di Bersani.
L'ex segretario, che pareva il buon padre di famiglia e della ditta, pare non controllarsi più e tutti i giorni, dal palco, davanti a una salamina e una birra, ovunque si trovi, esprime il suo disappunto con una acidità sorprendente.

Nelle fasi delicate della vita politica di un Paese, i leaders sono coloro che di fronte alle difficoltà, sono capaci di meditare sulle parole, di ricercare le soluzioni migliori, di saper leggere i cambiamenti, accompagnando con la loro saggezza e la loro esperienza, chi meglio li sa interpretare. Bersani questo ha dimostrato di non saperlo fare, ma, non solo. La disastrosa campagna elettorale, i conseguenti risultati negativi nei passaggi successivi, hanno mostrato un Bersani estremamente confuso. Se l'ex segretario ritiene che Renzi non lo rappresenti, o peggio non sia adeguato alla carica di segretario del partito, individui un candidato da contrapporgli e presenti una sua proposta politica. Non accampi argomentazioni insostenibili e proposte di modifiche statutarie strumentali.
Comprendo la difficoltà di chi, provenendo dalla tradizione di sinistra, è chiamato al superamento di una cultura dell'egemonia, ma, non condivido le obiezioni di chi considera un leader che si afferma in virtù del proprio carisma, estraneo al PD, o peggio, un pericoloso soggetto.

Renzi sta proponendo nei suoi affollati incontri, una società aperta, plurale, più complessa ed inclusiva, dove le opportunità, i meriti e i bisogni stanno insieme. Una proposta politica che intende rompere i corporativismi, riformare il mercato del lavoro, tagliare gli sprechi e le tasse, a ripensare la giustizia e i suoi tempi. Una sfida alta che suscita speranza nei cittadini e ridà ruolo e valore alla politica.
Ce la farà Matteo? Questo non lo so.
Posso sommessamente dire che, guardando nelle immagini i volti e le espressioni dei partecipanti, leggendo i commenti riportati dalla stampa, colgo una carica nuova, un forte impegno per il cambiamento. Anch'io voglio essere della partita.


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