martedì 28 novembre 2017

NOI SIAMO QUELLI DELL'EUROPA

Pierluigi Castagnetti
28 novembre 2017
Non posso che compiacermi della chiarezza con cui Renzi alla Leopolda ha definito l'identità del Pd.
"Noi siamo ontologicamente diversi dal M5S e dalla destra. Noi siamo quelli dell'Europa, non quelli che vogliono uscire dall'euro o che propongono la doppia moneta".
Non voglio rompere, ma non basta ancora.
Non possiamo aggiungere il petalo dell'Europa in una rosa rigogliosa e orgogliosa delle sue tante identità. Quel petalo resta un petalo soltanto, ammesso che si possa vedere.
La domanda allora è semplice: abbiamo il coraggio di fare una scelta, nel dibattito elettorale, netta forte e rischiosa a favore del rilancio dell'integrazione europea, come fece Macron? Se si perde, si perde assieme ad altri, se si vince, si vince solo noi. Perché saremo gli unici a fare questa scelta.
Perché la scelta funzioni occorre fare ciò che sinora questo Pd non ha mai fatto: parlare, spiegare, spiegare, spiegare. Spiegare che nella primavera prossima l'Europa in un qualche modo ripartirà, Macron e la Merkel rivedranno i trattati dall'esterno delle attuali logiche e procedure e al di fuori degli attuali percorsi "costituzionali": se l'Italia non sarà al tavolo saranno grossi guai per l'Italia.
Quali? Raccontarli con chiarezza. Analizzare scenari. Parlare delle conseguenze. Ipotizzare percorsi.
Insomma scommettere sul successo di un'operazione che inevitabilmente accadrà, con noi o senza di noi.
Almeno daremo casa stabile ai tanti italiani (sono tanti veramente) che, stanchi delle chiacchiere di una politica sfinita, pensano il futuro è non sanno con chi condividerlo.

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