domenica 28 maggio 2017

Migliori dell’odio


Walter Veltroni
L'Unità 28 maggio 2017
Il mondo dell’informazione appare oggi soggiogato, intimidito, dipendente dagli urlatori della rete
Non servono molte parole per lanciare un allarme. Serio e da troppi sottovalutato. Lo hanno fatto, finora inascoltati, Massimo Gramellini sul Corriere dì venerdì e Michele Serra su La Repubblica di sabato. A chi fossero sfuggiti questi due articoli ricordo il contenuto.
La saracinesca di un bar di Pioltello, la settimana scorsa, va a fuoco, l’incendio è doloso. Di cosa si tratta? Racket, estorsione? No, l’attentato è stato il gesto di qualche sconsiderato che ha creduto a una informazione falsa. Sulla rete e poi in televisione è corsa la notizia che in quel bar, la sera dell’attentato a Manchester, un gruppo di immigrati avrebbe brindato per festeggiare l’assassinio di quei ragazzi innocenti.
La verità è che gli avventori di quel bar stavano, prima della strage, festeggiando qualcosa di loro. Forse un compleanno, un matrimonio, un lavoro trovato. Non certo la strage, avvenuta dopo. Leggendo questa notizia falsa sul web qualcuno si è sentito autorizzato a bruciare una saracinesca.
Era successo negli Usa, durante la campagna elettorale. Un bello spirito armato di un fucile AR-15 e di una pistola calibro 38 era entrato nella pizzeria Comet Ping pong di Salisbury e aveva cominciato a perquisirla, sparando anche un colpo. Cercava un centro di sfruttamento della prostituzione minorile gestito da persone vicine a Hillary Clinton.
Lo aveva detto la rete e lui ci aveva creduto. Si era armato e aveva persino sparato. In Italia abbiamo visto le foto di u n’attrice spacciata per la sorella di Laura Boldrini. Si diceva che la sorella della Presidente della camera gestisse cooperative di assistenza agli immigrati. Ma purtroppo la sorella di Laura è morta da tempo e solo lo spirito da sciacalli di persone spietate ha potuto ordire un simile inganno.
Qualcuno ha pagato per questo? La casistica di invenzioni create ad arte e diffuse per scopi vari è infinita. La falsa verità è un crimine. Diffondendo falsità, nella storia, si sono create le peggiori discriminazioni e tragedie. Sarebbe il caso che i decisori pubblici si fermassero a pensare che internet è un luogo di comoda propaganda ma può diventare anche il logorìo moderno della democrazia.
Internet è libertà, bisogna ricordarlo. Ma per esprimersi pienamente la libertà ha bisogno, da sempre, di regole che difendano diritti, altrimenti esposti ad essere violati. Aggiungo una considerazione, per il mondo dell’informazione. Che appare oggi soggiogato, intimidito, dipendente dagli urlatori della rete.
Prendo lo spunto dal coraggioso e sensibile messaggio che Claudio Marchisio, giocatore della Juventus, ha voluto pubblicare per ricordare la tragedia dei bambini immigrati morti in mare. Un gesto da padre. Qualcuno lo ha insultato, per questo. I soliti, quella schiera di professionisti dell’odio che passano la loro vita a rovesciare odio sul prossimo. Ma il problema non sono loro. È la ripresa che i giornali ne fanno, con sempre lo stesso titolo : «La rete esplode».
Scambiando quei pochi, cento o mille in un paese di sessanta milioni di abitanti, per il tutto. E trasformando una minoranza nel “senso comune”.
Un errore gigantesco e pericoloso. Il mondo è migliore degli haters. A me piace perciò segnalare invece le migliaia e migliaia di condivisioni che ha avuto il messaggio di Marchisio. E, in particolare, un messaggio di solidarietà di un tifoso romanista. Se la si legge così, come si dovrebbe fare, la notizia vera è che sì , la rete è esplosa. Ma in un grande applauso per una persona, non solo un giocatore di calcio, sensibile. Buona notizia, di questi tempi.

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