Di fronte al malessere l'errore più grossolano è far credere al
paese che l'importante è la durata, la stabilità, il galleggiamento. E
le minacce di Alfano sono un'arma spuntata. Se il governo pensa solo a
sopravvivere non sopravviverà
Diciamolo: dopo il flop dei Forconi ieri in piazza molti di noi
avranno tirato un sospiro di sollievo. Per esempio chi non riusciva a
dare una patente di destra o di sinistra a una sigla sotto la quale si
sono nascosti gruppi, luoghi e parole d’ordine molto diversi, in qualche
caso inquietanti. Per colpa dei forconi del “duro” Danilo Calvani da
domani sarà più difficile portare la propria rabbia in piazza ed essere
presi sul serio. E anche Grillo è meglio che rifletta due volte prima di
provare a intestarsi il monopolio della protesta.
Detto questo, sarebbe altrettanto imperdonabile alzare le spalle e
fare finta che non sia successo niente. Non tanto perché – come si dice –
quella protesta è spia di un malessere reale, ma perché molti di noi,
quando è scoppiato l’incendio, hanno pensato che la casa potesse
prendere fuoco, che la crisi fosse così drammatica da giustificare i
gesti più clamorosi.
Prendiamolo come un avvertimento e comportiamoci di conseguenza.
L’errore più grossolano sarebbe quello di far credere al paese che
l’importante è la durata, la stabilità, il galleggiamento. Auguriamo a
Enrico Letta di arrivare al panettone 2014 ma lui è il primo a sapere
che agli italiani non interessa chi c’è a palazzo Chigi ma quello che
fa. E oggi hanno in mente più la beffa dell’Imu che le tante cose buone
infilate in una legge di stabilità che però non ha un segno politico
forte. Anche il Sole24 Ore, fino a oggi in prima fila nella difesa di questo governo, non è riuscito a nascondere la propria delusione.
Le minacce del Nuovo centro destra al segretario del nuovo Pd, poi,
fanno sorridere. «Renzi sappia che se fa accordi fuori dalla
maggioranza, la maggioranza salta» gli intima Formigoni, come se
staccare la spina all’esecutivo non fosse il piacere più grande che gli
si possa fare. Chi ha assistito ieri al confronto Renzi-Alfano ha capito
che i due insieme non faranno mai nessuna riforma. L’assenza di una
legge elettorale forse è la migliore polizza sulla vita dell’esecutivo
ma il gioco del leader del Ncd è ormai troppo scoperto per funzionare:
prendere tempo non basta più. Se il governo pensa solo a sopravvivere
non sopravviverà. Non con Renzi.
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