Riccardo Imberti
In questi giorni di festività natalizie, oltre all'esagerazione alimentare delle tavolate familiari, complice anche il maltempo, che ci ha costretti a vivere barricati in casa, abbiamo assistito a vicende politiche preoccupanti.
In questi giorni di festività natalizie, oltre all'esagerazione alimentare delle tavolate familiari, complice anche il maltempo, che ci ha costretti a vivere barricati in casa, abbiamo assistito a vicende politiche preoccupanti.
Tempo fa, mi confidava una amico parlamentare, che con il decreto milleproroghe, (termine inspiegabile al resto del mondo), era consuetudine che tutti ci mettano del loro. Il parlamentare, che per pudore o per svista non è riuscito a "sistemare" con il patto di stabilità, questioni legate al suo territorio o interessi delle lobbies che rappresenta, trova il modo di presentarle dentro questo decreto. Per queste ragioni abbiamo assistito a proposte a dir poco indecenti. Talmente indecenti che il consiglio dei ministri, ha dovuto correre ai ripari e modificare questioni di non poco conto. Alcune in particolare: abolire la vergognosa penalizzazione dei comuni contrari alle slot machine, blindare i conti del comune di
Roma, sciogliere il nodo degli affitti d’oro dei palazzi della
politica dopo i pasticci dell’ultima settimana, prorogare il divieto
degli incroci tra stampa e tv, prorogare il blocco degli
sfratti e quella dei pagamenti fiscali per le zone alluvionate della
Sardegna.
Tutto questo conferma ogni giorno di più che stiamo vivendo alla giornata, con una maggioranza risicata che non rende possibile scelte necessarie e coraggiose per il risanamanto del debito pubblico, per il rilancio dell'economia, per il lavoro e l'occupazione.
Fonti governative ci dicono che è in atto la ripresa, ma i dati sull'occupazione, aggiunti alle ore di cassa integrazione utilizzate nel 2013, non sono affatto rassicuranti.
Ma oltre a queste priorità, vi sono cose che si possono fare e sono altrettanto necessarie. Una per tutte, la riduzione dei costi della politica e dei privilegi della casta. Mi risulta che a tutt'oggi godano ancora della scorta i coniugi Mastella, gli ex ministri Cirino Pomicino, Oliviero Diliberto e
Claudio Scajola e gli ex presidenti della Camera Marcello Pera e Fausto
Bertinotti.
Cominciamo da qui Onorevole Letta?
Buon anno.
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