Internazionale 27 dicembre 2013
“Ho temuto per la vita di mia figlia”, ha detto Alma Shalabayeva
parlando della sua vicenda in una conferenza stampa a Roma il 27
dicembre.
“Ci sentivamo sempre sotto sorveglianza, eravamo preoccupati di
ricevere intimidazioni ma soprattutto avevamo timore per i nostri
figli”, ha raccontato la donna, parlando degli ultimi mesi in cui era in
Italia, prima di essere espulsa.
Shalabayeva ha detto che spera di rivedere presto suo marito, il
dissidente kazako Mukthar Ablyazov: “Il mio desiderio è rivederlo il
prima possibile, mi manca molto”.
L’arrivo in Italia. Alma
Shalabayeva è arrivata a Roma il 27 dicembre con un aereo di linea, dopo
che nei giorni scorsi ha ottenuto un visto Schengen per poter lasciare
il Kazakistan. La donna, che ha portato con sé la figlia di sei anni
Alua, è atterrata all’aeroporto di Fiumicino intorno alle 12.
Il 24 dicembre, su richiesta della donna e del governo italiano e in
cambio di una cauzione, Shalabayeva ha ottenuto la libertà provvisoria e
il visto Schengen per il rientro in Italia.
Il caso. La notte del 28 maggio
2013 Alma Shalabayeva, moglie dell’imprenditore e dissidente kazaco
Mukhtar Ablyazov, è stata arrestata da alcuni agenti della questura di
Roma, insieme alla figlia di sei anni, mentre si trovava in una villa a
Casal Palocco, alla periferia di Roma. Le forze dell’ordine cercavano
suo marito e hanno agito su richiesta delle autorità del Kazakistan. Ma
Ablyazov non era in casa, così Shalabayeva è stata arrestata con
l’accusa di possedere un passaporto falso.
Il 31 maggio la donna e la bambina sono state imbarcate su un aereo
diretto in Kazakistan, messo a disposizione dal presidente kazaco
Nursultan Nazarbaev, e sono state portate nella città di Almaty, dove
sono rimaste agli arresti domiciliari.
Il 5 luglio una sentenza del tribunale di Roma ha condannato
l’operato della questura di Roma, dichiarando che il passaporto della
Repubblica Centrafricana di Alma Shalabayeva è valido. Ne è nato un caso politico che ha coinvolto il ministro dell’interno Angelino Alfano, accusato di non aver saputo gestire la vicenda.
La procura di Roma ha aperto due inchieste sulla
vicenda, uno sui documenti falsi della donna e l’altro contro
l’ambasciatore kazako e i funzionari dell’ambasciata. Alma Shalabayeva
sarà interrogata nell’ambito della prima inchiesta.
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