mercoledì 7 agosto 2013

Salta il negoziato, Egitto sull’orlo della guerra civile

Lorenzo Biondi
Europa   

L'inviato americano lascia il Cairo e ammette il fallimento. «Questa gente è a un passo dal bagno di sangue»
Il tavolo è saltato, ora tutti gli occhi sono puntati sulla piazza. Il tentativo di mediazione tra l’esercito egiziano e i Fratelli musulmani non è andato a buon fine. La sfilata di diplomatici americani al Cairo si è conclusa senza successo, e il vice segretario di stato William Burns è ripartito stamattina alla volta degli Stati Uniti, con la coda tra le gambe.
Salta il negoziato, Egitto sull'orlo della guerra civileLe due parti – i “golpisti”, sostenuti dalle opposizioni, e gli islamisti – non sono andate oltre il muro contro muro. I militari pensano a gestire la transizione in prima persona, forti del sostegno popolare, senza nessuna voglia di fare concessioni agli “sconfitti”. John McCain, che di compromessi e mediazioni è un esperto, aveva provato a trattare la liberazione di una parte dei Fratelli musulmani arrestati nella notte del colpo di stato. Niente da fare, i prigionieri “politici” restano in carcere.
Dall’altra parte la Fratellanza continua a ripetere la filastrocca della «legittimità» violata. Abbiamo vinto le elezioni – dicono gli islamisti – perché mai dovremmo accettare un governo di unità nazionale? La leadership del partito al potere fino al mese scorso non si è spostata di un centimetro dalla “linea della fermezza” che il suo segretario generale, Mohamed el Beltagy, aveva esposto nella sua intervista con Europa a fine luglio. L’alternativa secca è tra il ritorno del presidente deposto Mohamed Morsi e il caos.
E la sensazione di tutti gli osservatori è che caos sarà. Il senatore repubblicano Lindsey Graham, anche lui in missione in Egitto nei giorni scorsi, ha dovuto constatare sconsolato: «Non avevo idea che la situazione fosse così brutta. Questa gente è a un passo dal bagno di sangue, questione di settimane o giorni».
Dopodomani è venerdì, il giorno delle grandi manifestazioni di piazza. Ora che il negoziato è fallito, le due parti in causa potrebbero perdere ogni freno inibitore. C’è da prepararsi al peggio.

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