Egitto paese impazzito L’esercito fa una strage.
Dura repressione dei sostenitori di Morsi. Almeno 235 morti. E il vicepresidente ElBaradei si dimette polemicamente.
Almeno 235 morti, più di 1400 feriti: è questo il bilancio – ancora
parziale – della giornata di scontri di ieri in Egitto. Tutto è partito
in mattinata al Cairo, con un’operazione delle forze dell’ordine per
rimuovere i sit-in dei Fratelli musulmani – il partito del presidente
Mohamed Morsi, deposto dall’esercito il 3 luglio scorso – in due
quartieri della città. La polizia ha attaccato violentemente i
manifestanti, lanciando gas lacrimogeni e – secondo alcune testimonianze
– sparando su di essi con armi automatiche, aprendosi così la strada
per penetrare nei due accampamenti di el-Nahda e Rabaa al-Adaweya.
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