Siamo a poche ore dal ballottaggio per la scelta del sindaco della città. Il clima sembra buono per Emilio Del Bono e la sua coalizione. La cosa che non dobbiamo fare è affidarci all'ottimismo di avere già in mano la vittoria. È un brutto consigliere in queste situazioni e devo dire di averlo respirato in alcuni alla Pallata nell'incontro con Matteo Renzi.
Fin qui le cose sono state gestite con accortezza, anche l'apparentamento con la Castelletti fa ben sperare, ma dobbiamo continuare a sollecitare la partecipazione al voto dei cittadini indecisi e convincerli che il cambiamento è possibile anche grazie a loro. Il progetto di Emilio è buono e soprattutto credibile. Non si è affidato al libro dei sogni ma ha richiamato tutti alla responsabilità in una stagione complicatissima, di profonda crisi economica e occupazionale e per la scarsità di risorse a disposizione delle amministrazioni locali. La politica però può decidere le priorità della spesa e mi pare che il nostro candidato le abbia ben chiare. Attenzione al lavoro per i giovani, valorizzazione della vocazione turistica della città la sua storia e i suoi monumenti, una diversa e più coraggiosa politica del welfare, con particolare attenzione alla vivibilitá della città a misura di bambini e anziani, priorità ai temi dell'ambiente, con l'emergenza inquinamento da pcb della ex caffaro, e una seria revisione del pgt con l'obiettivo di salvaguardare i terreni agricoli dalla cementificazione selvaggia prevista dal pgt adottato dal centrodestra.
Un centrodestra in confusione, ma non ancora sconfitto, che in queste ore tenta di incantare i bresciani con slogan sui temi della famiglia, facendosi paladini della loro difesa; in questi cinque anni non c'é stato segno di attenzione particolare. Incutendo paura sui temi dell'immigrazione blaterando sul diffondersi di moschee ovunque, Senza dire che in questi anni di amministrazione loro gli immigrati in cittá sono aumentati, la politica della sicurezza ha fallito per la gestione disordinata quando non totalmente assente delle politiche di integrazione.
Ho letto in questi giorni sul corriere, pagina bresciana, che Cremaschi, noto leader sindacale di casa nostra, ha espresso un giudizio severo sul programma di Del Bono affermando di non scorgere differenze tra il suo programma e quello del centrodestra. C'è ne faremo una ragione. Anche da queste affermazioni si comprende perché lo schieramento a cui fa riferimento Cremaschi è ormai ridotto a percentuali da prefisso telefonico.
Adesso ciò che ci tocca è fare un ultimo sforzo, chiamare tutti ad un ultimo impegno perché Brescia volti pagina per davvero.
Dobbiamo crederci possiamo farcela.
Nessun commento:
Posta un commento