L'ipotesi piace all'area bersaniana, che preferirebbe il
viceministro a Gianni Cuperlo. Ma la candidatura potrebbe lasciare
freddi gli altri ex-Giovani turchi e l'area popolare
I bersaniani starebbero pensando a Stefano Fassina come
candidato anti-Renzi per la segreteria del partito: lo scrive Maria
Teresa Meli sul Corriere della Sera di stamattina. L’ipotesi
non è campata per aria. La candidatura di Renzi metterebbe in crisi
molti degli equilibri attuali e la sinistra interna del Pd avrebbe la
necessità di contrapporgli un nome forte: tra le candidature finora su
piazza quella di Pippo Civati, che pure riscuote forti consensi nella
base del partito, suona troppo “anti-governativa” (viste le posizioni
del deputato lombardo sulle grandi intese), mentre – come scrive la Meli
– «Gianni Cuperlo è stato definito “candidato divisivo”».
Stefano Fassina avrebbe il profilo giusto: stimatissimo da una parte
importante della base democratica (alle primarie dello scorso dicembre
era stato il più votato a Roma, con quasi dodicimila preferenze, il
doppio del primo degli inseguitori), da quando è viceministro
dell’economia nel governo Letta ha dimostrato di avere la caratura
dell’uomo di governo, con una capacità di mediazione niente affatto
scontata.
Ma qualche obiezione rimane. Prima fra tutte quella sulla candidatura
di Gianni Cuperlo: sarebbe disposto a farsi da parte in nome
dell’“unità” della sinistra interna? Forse sì, in nome della ditta. E i
suoi sostenitori? Negli ultimi tempi i rapporti tra Fassina e Matteo
Orfini sembrano essersi logorati, e lo stesso Fassina – in un’intervista con Europa – ha definito «finita» l’esperienza dei Giovani turchi. E il documento Fare il Pd, stilato da Fassina insieme ad Alfredo D’Attorre – era stato accolto con una certa freddezza all’interno del partito.
Altra questione quella dei rapporti tra Fassina e il mondo dei popolari. Questa mattina, su Twitter, Claudio Cerasa del Foglio ragionava:
«In tutto questo, se i candidati al congresso fossero
Renzi-Cuperlo-Civati-Fassina in teoria il candidato di Letta dovrebbe
essere Fassina». Ma non è detto che tutta l’area ex-Ppi – che pure
faceva parte della vecchia maggioranza bersaniana – sarebbe disposta a
confluire su un candidato così marcatamente caratterizzato “a sinistra”.
Nessun commento:
Posta un commento