Francesco Anfossi
Famiglia Cristiana 25/11/2015
Come ogni entità
terroristica, il Califfato di al-Baghdadiin guerra con l'Occidente
muta continuamente sigla: Aqi, Is, isis,Isil e ora Daesh. Ecco come
si è evoluto e cosa significano le varie sigle.
I primi nell'Occidente a chiamare il
Califfato di al-Baghdadi "Daesh" sono stati gli americani.
Barack Obama ha usato lo stesso nome quando ha parlato, al vertice
dei leader del G20 in Turchia, di “Daesh, una forza in grado di
infliggere un dolore così grande agli abitanti di Parigi, Ankara e
del resto del mondo”. Anche John Kerry, il segretario di stato
americano, ha chiamato Daesh il gruppo Stato islamico nel corso di un
incontro a Vienna. Ma le sigle di questo Stato di terroristi è stato
indicato con varie sigle: Isis, Isil, Sic. Uno dei motivi è che il
gruppo, nato nel 2003 dalla resistenza di un gruppo di ribelli
sunniti alle truppe anglo-americane in Irak, affiliato ad Al Qaeda,
si è evoluto. E il bello è che Al Qaeda, responsabile degli
attentati alle Torri Gemelle nel 2001, ne ha preso poi le distanze
per la particolare efferatezza dei suoi affiliati, il che è tutto
dire.
Nel tempo quest'entità del male si è estesa e si è strutturata sempre di più, grazie anche all'infiltrazione di ex ufficiali dell'esercito di Saddam Hussein, Nel 2007 il gruppo, che si faceva chiamare Aqi (Al Qaeda Irak) ha cambiato nome in Isi (acronimo di Islamic State in Irak). Quando ha cominciato a sconfinare in Siria, profittando della guerra civile, installandosi nella parte orientale, ha mutato l’acronimo in Isis (ed è il nome più popolare: Islamic State of Irak and Siria). Gli Stati Uniti preferivano chiamarlo Isil (Stato Islamico in Irak e nel Levante). Qualche anno dopo, quando ha occupato vaste porzioni dei due territori, si è autoproclamato Stato del califfato islamico (Sic). Così facendo al-Baghdadi ha lanciato le sue aspirazioni a esercitare la sua autorità su tutti i musulmani del mondo. E’ a quel punto che alcuni Paesi arabi sunniti, che lo avevano finanziato, si sono resi conto di aver partorito un mostro fuori controllo. Ma ormai era troppo tardi.
E veniamo alla nuova sigla Daesh, che è risuonata soprattutto all’indomani delle stragi di Parigi. E’ l’acronimo dell’equivalente arabo di Isis, vale a dire "Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham" (Sham è l'antico titolo della Siria in arabo). E’ la sigla che più si è diffusa nei Paesi arabi, anche se i membri del gruppo lo chiamano semplicemente al dawla, lo Stato. Daesh ha un suono, per gli arabi, simile a quello di parole che significano calpestare, distruggere, sbattere contro qualcosa, e causare tensione. Più che mai azzeccato vista la ferocia dei suoi adepti che si fanno ritratrre sotto le bandiere nere. Ultimamente le potenze occidentali e molti giornali hanno adottato questo termine. Che ha il merito, tra le altre cose, come ha spiegato il ministro degli esteri francese Fabius, di non dare al gruppo la dignità di Stato.
Nel tempo quest'entità del male si è estesa e si è strutturata sempre di più, grazie anche all'infiltrazione di ex ufficiali dell'esercito di Saddam Hussein, Nel 2007 il gruppo, che si faceva chiamare Aqi (Al Qaeda Irak) ha cambiato nome in Isi (acronimo di Islamic State in Irak). Quando ha cominciato a sconfinare in Siria, profittando della guerra civile, installandosi nella parte orientale, ha mutato l’acronimo in Isis (ed è il nome più popolare: Islamic State of Irak and Siria). Gli Stati Uniti preferivano chiamarlo Isil (Stato Islamico in Irak e nel Levante). Qualche anno dopo, quando ha occupato vaste porzioni dei due territori, si è autoproclamato Stato del califfato islamico (Sic). Così facendo al-Baghdadi ha lanciato le sue aspirazioni a esercitare la sua autorità su tutti i musulmani del mondo. E’ a quel punto che alcuni Paesi arabi sunniti, che lo avevano finanziato, si sono resi conto di aver partorito un mostro fuori controllo. Ma ormai era troppo tardi.
E veniamo alla nuova sigla Daesh, che è risuonata soprattutto all’indomani delle stragi di Parigi. E’ l’acronimo dell’equivalente arabo di Isis, vale a dire "Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham" (Sham è l'antico titolo della Siria in arabo). E’ la sigla che più si è diffusa nei Paesi arabi, anche se i membri del gruppo lo chiamano semplicemente al dawla, lo Stato. Daesh ha un suono, per gli arabi, simile a quello di parole che significano calpestare, distruggere, sbattere contro qualcosa, e causare tensione. Più che mai azzeccato vista la ferocia dei suoi adepti che si fanno ritratrre sotto le bandiere nere. Ultimamente le potenze occidentali e molti giornali hanno adottato questo termine. Che ha il merito, tra le altre cose, come ha spiegato il ministro degli esteri francese Fabius, di non dare al gruppo la dignità di Stato.
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