Fabrizio Rondolino
L'Unità 10 novembre 2015
Oggi Renzi presenta il piano post-Expo
e il giornale di Travaglio s’inventa proteste che non esistono
Oggi Renzi arriva in una Milano
assediata. Posti di blocco, mobilitazione straordinaria delle forze
dell’ordine, esercito in stato di allerta permanente. Numerosi
cortei attraversano fin dalle prime ore del giorno la metropoli
lombarda, il centro è paralizzato e le periferie sono in fiamme. Le
manifestazioni dei centri sociali bolognesi di domenica, contro
l’adunata di Salvini a piazza Maggiore, sembrano, al confronto, un
ballo di educande. Si teme per l’incolumità del presidente del
Consiglio: la scorta è stata triplicata, due elicotteri si sono
alzati in volo, una batteria antimissile è già stata allertata.
Non spaventatevi, non è vero niente:
abbiamo controllato i notiziari e Milano è serena e operosa come
sempre. E’ che leggendo il Fatto, stamattina, ci eravamo spaventati
davvero: “Renzi oggi è a Milano – si legge in prima pagina – e
la città è già in rivolta contro il ‘Progetto 2040’”, cioè
la proposta di destinare una parte dell’area Expo alla costruzione
di un polo di ricerca sulle tecnologie umane.
E in che cosa consisterebbe la
“rivolta” annunciata dal giornale di Travaglio? Siccome il
progetto prevede la guida dell’Istituto italiano di tecnologia di
Genova e il coinvolgimento di un istituto di Torino e un altro di
Trento, qualcuno a Milano (per esempio il rettore della Bicocca) s’è
lamentato. Niente di grave e niente di irreparabile, come spiega sul
Corriere di oggi Gianluigi Condorelli, scienziato di punta
dell’Humanitas, il centro d’eccellenza alle porte del capoluogo
lombardo: “Nella ricerca non bisogna fare campanilismi,
l’intelletto non deve avere aree geografiche”. Quanto a Milano,
“deve essere fiera di essere stata scelta perché è la
dimostrazione che è la migliore piazza italiana dove fare ricerca
oggi”, tanto più che “i poli scientifici milanesi saranno capaci
di giocare un ruolo da protagonista”.
E pensare che secondo il Fatto Renzi
“in un colpo solo è riuscito a scontentare tutta la Milano
dell’università, della ricerca, dell’innovazione”. Salvo che
nessuno se n’è accorto. L’insurrezione è rimandata.
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