domenica 1 novembre 2015

La parabola di Amendola dal Grande fratello alle accuse a Renzi


Fabrizio Rondolino
L'Unità 31 ottobre 2015
Per l’opinionista Marino era un po’ in difficoltà ma le colpe sono del Pd a prescindere dalle responsabilità, dagli scontrini, dalle Coop e da Mafia Capitale
L’opinionista di punta del Grande Fratello ha lasciato per qualche ora gli studi di Mediaset e si è dedicato a studiare la crisi di Roma, certamente meno complessa delle dinamiche in corso nella casa di Cinecittà e tuttavia non indegna di un’analisi approfondita. Claudio Amendola, del resto, è (stato) un attore engagé e de sinistra, e dunque non poteva mancare all’appuntamento.
Ringraziamo dunque il Fatto per aver raccolto le sue riflessioni, sottraendolo almeno momentaneamente ad Alessia Marcuzzi. “L’atteggiamento del Pd e del governo verso Roma – esordisce l’opinionista del GF – mi terrorizza. Hanno permesso che Roma restasse senza timone.” Il timone chissà, ma un timoniere fino a ieri Roma l’aveva: Ignazio Marino. “Era un po’ in difficoltà”, concede Amendola: ed è l’unico riferimento al sindaco in un’intervista che occupa un’intera pagina. Perché il problema, insiste l’opinionista del GF, è il Pd, o meglio Renzi, “a prescindere da tutte le responsabilità, dagli scontrini, dalle coop, da Mafia Capitale”. Beh, se non ci fossero né responsabilità né scontrini né Mafia Capitale tutto andrebbe per il meglio, e Marino sarebbe ancora al suo posto: ma questo ragionamento deve apparire troppo grossolano al raffinato opinionista, che procede spedito “a prescindere”.
A prescindere da Roma, dunque, c’è Renzi: se si fosse “fatto sentire per dare una mano”, tutto si sarebbe aggiustato. E invece “quando c’è qualche cazzo serio in questo paese, manda sempre qualcun altro”. Insomma, solo Renzi può risolvere i problemi, qualsiasi problema: ma deve andarci di persona. Se non presiede lui la giunta, se non controlla le note spese, se non raccoglie con un sacchetto l’immondizia e se non dirige personalmente il traffico a piazza Venezia, Roma si blocca. Anzi, peggio: “la merda deborda e Roma ne viene sommersa”.
L’analisi dell’opinionista momentaneamente sottratto alla Marcuzzi si conclude con una fosca previsione. Il Giubileo? “Vedremo l’inferno, sarà il caos. Vivremo cose che non abbiamo mai vissuto.” Un bel disastro davvero: bisognerebbe chiamare Renzi.

Nessun commento:

Posta un commento