Fabrizio Rondolino
L'Unità 31 ottobre 2015
Per l’opinionista Marino era un po’
in difficoltà ma le colpe sono del Pd a prescindere dalle
responsabilità, dagli scontrini, dalle Coop e da Mafia Capitale
L’opinionista di punta del Grande
Fratello ha lasciato per qualche ora gli studi di Mediaset e si è
dedicato a studiare la crisi di Roma, certamente meno complessa delle
dinamiche in corso nella casa di Cinecittà e tuttavia non
indegna di un’analisi approfondita. Claudio Amendola, del resto,
è (stato) un attore engagé e de sinistra, e dunque non poteva
mancare all’appuntamento.
Ringraziamo dunque il Fatto per aver
raccolto le sue riflessioni, sottraendolo almeno momentaneamente
ad Alessia Marcuzzi. “L’atteggiamento del Pd e del governo
verso Roma – esordisce l’opinionista del GF – mi terrorizza.
Hanno permesso che Roma restasse senza timone.” Il timone chissà,
ma un timoniere fino a ieri Roma l’aveva: Ignazio Marino. “Era
un po’ in difficoltà”, concede Amendola: ed è l’unico
riferimento al sindaco in un’intervista che occupa un’intera
pagina. Perché il problema, insiste l’opinionista del GF, è
il Pd, o meglio Renzi, “a prescindere da tutte le
responsabilità, dagli scontrini, dalle coop, da Mafia Capitale”.
Beh, se non ci fossero né responsabilità né scontrini né
Mafia Capitale tutto andrebbe per il meglio, e Marino sarebbe ancora
al suo posto: ma questo ragionamento deve apparire troppo grossolano
al raffinato opinionista, che procede spedito “a prescindere”.
A prescindere da Roma, dunque, c’è
Renzi: se si fosse “fatto sentire per dare una mano”, tutto si
sarebbe aggiustato. E invece “quando c’è qualche cazzo serio in
questo paese, manda sempre qualcun altro”. Insomma, solo Renzi
può risolvere i problemi, qualsiasi problema: ma deve andarci
di persona. Se non presiede lui la giunta, se non controlla le note
spese, se non raccoglie con un sacchetto l’immondizia e se non
dirige personalmente il traffico a piazza Venezia, Roma si
blocca. Anzi, peggio: “la merda deborda e Roma ne viene sommersa”.
L’analisi dell’opinionista
momentaneamente sottratto alla Marcuzzi si conclude con una
fosca previsione. Il Giubileo? “Vedremo l’inferno, sarà il
caos. Vivremo cose che non abbiamo mai vissuto.” Un bel
disastro davvero: bisognerebbe chiamare Renzi.
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