Fabrizio Rondolino
L'Unità 7 marzo 2016
I redattori impegnati a scovare
verdiniani ai gazebo: delusi
”Roma, primarie flop: Giachetti vince
nel vuoto” è il sobrio titolo scelto dal Fatto per raccontare
la giornata di ieri. Ed è difficile, questa volta, dar torto a Marco
Travaglio: paragonati ai 3862 internauti prescelti dalla
Casaleggio Associati per cliccare sul sito della Casaleggio
Associati il candidato preferito dalla Casaleggio Associati, sembrano
davvero pochi sfigati quei 50.000 romani dotati di un corpo che
domenica si sono presi la briga di uscire di casa, cercare un
gazebo o un circolo del Pd, sborsare 2 euro, prendere una vera scheda
e una vera biro, segnare il candidato preferito, restituire la
scheda e la biro e tornarsene fisicamente fino a casa.
Che bisogno c’è di frequentare il
mondo reale, quando è così comodo e gradevole quello virtuale?
Perché affannarsi a tenere in piedi un partito, discutere per giorni
e giorni, importunare decine di migliaia di persone in carne e
ossa, costringerle ad uscire di casa?
Il clic è più moderno, più
elegante, non sporca e non fa rumore, in un attimo è tutto finito e
si può tornare felicemente a scrivere insulti su Twitter
sorseggiando una bibita. E che sia proprio così, lo dimostra il
successo esplosivo delle “comunarie” indette dal Movimento 5
stelle: considerato che Casaleggio è uno solo, trovare 3862
cliccatori “certificati” (da Casaleggio) è un’impresa
senz’altro eroica.
A proposito: sabato Salvatore Merlo ha
rivelato sul Foglio l’esistenza di un sofisticato sistema di
controllo e sorveglianza delle email, delle chat e dei documenti
riservati dei parlamentari grillini, alcuni dei quali si
ostinano ancora ad usare il cervello.
Da due giorni ne parlano tutti
i giornali, la magistratura sta esaminando il caso, la
presidenza della Camera annuncia un intervento: ma sul Fatto,
perbacco, neppure una riga.
Dev’essere perché tutti i redattori
disponibili presidiavano i gazebo del Pd in cerca di verdiniani,
cinesi, mafiosi capitali, truppe cammellate e delinquenti comuni. E
siccome non ne hanno trovato neppure uno, giustamente oggi hanno
titolato “Giachetti vince nel vuoto”.
Nessun commento:
Posta un commento