Fabrizio Rondolino
L'Unità 18 aprile 2016
Politicizzare il referendum contro il
premier è stato un errore clamoroso
Un buon modo per prepararsi alla
prossima battaglia, dopo averne perduta una, è ammettere la
sconfitta, far tesoro dell’accaduto e provare a correggere gli
errori commessi: non a caso fra i discorsi di Renzi che più sono
piaciuti (anche ai suoi avversari) c’è quello con cui, quasi
quattro anni fa, accettò senza infingimenti e senza alibi la
sconfitta alle primarie che scelsero Bersani come candidato premier
del centrosinistra.
Fingere di aver vinto – come da ieri
sera va urlando in giro Michele Emiliano – non è soltanto
un’offesa all’intelligenza degli elettori e dell’opinione
pubblica: è un errore politico. Così come è un errore fabbricarsi
un alibi e nascondervisi dietro, incolpando gli altri anziché
riflettere sulle proprie manchevolezze. Se si perde soltanto per
colpa degli altri, vorrei dire a Travaglio e agli altri sconfitti di
domenica, non si potrà mai vincere: se invece la sconfitta è anche
una mia responsabilità, correggendomi ho la possibilità di
rovesciare in futuro il risultato.
“Davide e Golia” è il titolo
dell’editoriale con cui il direttore del Fatto assolve gli
sconfitti e accusa i vincitori. La tesi è rozza, forse perché né
Travaglio né altri perdenti seriali hanno troppa stima dei propri
(e)lettori, e si può riassumere così: abbiamo perso perché contro
di noi s’è scatenato l’universo mondo e perché i cattivi sono
sempre più forti.
A favore della partecipazione al
referendum, oltre al Fatto, si sono schierati tutti i partiti
presenti in Parlamento, tutti i partiti non presenti in Parlamento,
la minoranza del Pd, i presidenti del Senato, della Camera e della
Corte costituzionale, i conduttori di tutti i talk show, la
magistratura militante, il sindacato, tutti i quotidiani d’opinione.
Dall’altra parte c’era Renzi. Il quale sarà anche Superman –
Travaglio ha un debole per gli uomini forti, oltreché per le belle
donne – ma di sicuro sul referendum di domenica non ha avuto
l’aiuto né l’appoggio di nessuno.
Negli ultimi vent’anni ci sono stati
28 referendum in sette tornate. La media dei votanti è stata del
34,4%. Domenica è successo esattamente quello che è successo negli
ultimi vent’anni: è così difficile da capire? L’errore dei
mujaheddin antirenziani è stato quello di politicizzare contro Renzi
un referendum che tutti sapevano del tutto inutile. Non ha vinto
Renzi: avete perso voi.
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