giovedì 19 marzo 2020

REGOLE

Sandro Albini
Parché troppi non rispettano le regole imposte per bloccare l'epidemia? Per la stessa ragione per la quale usano il telefonino mentre guidano, non rispettano i limiti di velocità, non pagano le multe, non fanno vaccinare i figli e così via. E' il frutto di decenni in cui le REGOLE sono state considerate come imposizioni alla loro libertà imitando gli stessi comportamenti di certe forze politiche e giornalismo cialtrone. Si è idolatrato un esasperato individualismo (c'entra anche la idolatria della privacy) contrapposto ai doveri da praticare dentro una comunità. E' accaduto così anche tra istituzioni: le Regioni si sono proposte come Stato nello Stato per cui un provvedimento non è valido in se ma a seconda di chi lo propone. Lo stiamo vedendo anche in queste ore con chi minaccia ostruzionismo in Parlamento per marcare una distanza e rivendicare una identità. Dopo, ad esempio, bisognerà essere meno tolleranti con i no wax: non si tratta di libertà di opinione ma di salute pubblica, i loro vaneggiamenti inducono comportamenti pericolosi con morti al seguito. Quindi regole più dure ma provvedimenti drastici per i trasgressori. E niente amnistie passata la nottata. Un sistema democratico non vive di sola rivendicazione dei diritti ma solo se vengono sanzionati i comportamenti anarcoidi o la non osservanza dei doveri. Altrimenti arriva l'uomo forte, magari quello che ha lisciato il pelo ai comportamenti irresponsabili.

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