Chicco Testa
L'Unità 8 luglio 2016
Per il Pd non è l’ora delle
ripicche, ma il momento di lavorare a testa bassa per la città
Sono stato facile profeta nello
scrivere su questo giornale un mese fa che la vita della Sindaca
Raggi, se avesse vinto e ha vinto, sarebbe stata assai difficile.
Esattamente per il motivo per cui lo è poi effettivamente diventata.
La sua mancanza di possibilità di decidere autonomamente e il
doversi invece sottoporre ai controlli congiunti dei vari comitati
strategici, meet up, Grillo, Casaleggio e compagnia. Come ugualmente
Le si sarebbe ritorto contro quella dichiarazione di assoluta purezza
che, superati i 5 anni nessun comune mortale può vantare come una
virtù completamente intatta. E infatti saltano fuori intrecci di
vario tipo che falciano uno a uno i possibili collaboratori. La cosa
però non mi consola. Non solo perché un Sindaco deve poter
governare e, sperabilmente, governare bene. Ma anche perché vedo il
Pd farsi inesorabilmente trascinare in questo gioco al piccolo
massacro.
La tentazione di rinfacciare è forte
ed è difficile sottrarsi e non levarsi qualche soddisfazione. Ma
così il Pd corre il rischio di continuare a giocare su un’agenda
completamente sbagliata. Quella della ripicca sui difetti altrui.
Mentre invece avrebbe bisogno di una cosa completamente diversa.
Mettersi al lavorare a testa bassa sulle cose che servono alla città
con spirito innovativo e formando una nuova classe dirigente . Anche
per tappare le buche e fare in modo che non si riaprano ci vogliono
idee, un metodo, delle scelte, un’organizzazione. Per non parlare
di come tenere pulita la città, attirare i turisti, rilanciare le
attività produttive. Purtroppo in campagna letterale, largamente
dominata salve polemiche , di questo si è poco discusso. Ma il Pd
nella Capitale non ha bisogno di una impossibile rivincita a breve.
Ha bisogno di idee e di gruppi dirigenti. Le due cose vanno insieme,
quando si lavora bene. Ma per questo ci vogliono tempo e pazienza.
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