Fabrizio Rondolino
L'Unità 18 luglio 2016
La prima del Fatto tra fotomontaggi e
virgolettati inesistente continua ad occuparsi di Maria Elena Boschi
Dell’amore di Marco per Maria Elena
si sa ormai da tempo: è un’ossessione sottile che tormenta il
direttore del Fatto, tenero amante respinto, e lo spinge ad alternare
rabbia e tristezza, malinconia e rancore. Da qualche settimana,
per lenire la sofferenza, Travaglio ha persino allestito uno
spettacolo itinerante con un’attricetta sosia della Boschi, tal
Giorgia Salari, così da poterla avere con sé tutte le sere: e
speriamo che gli sia di consolazione.
La prima pagina del Fatto di oggi torna
prepotente sull’argomento con un titolo raccapricciante: “La
Boschi delira: ‘Nuova Carta per combattere il terrorismo’.”
Ovviamente la ministra delle Riforme non ha affatto pronunciato
la frase che le viene attribuita tra virgolette (ma del resto il
Fatto non è un giornale, proprio come il M5s non è un partito, e
dunque le regole più elementari della deontologia professionale
non si applicano).
Ha detto invece, la Boschi, che
“abbiamo bisogno di un’Europa più forte e in grado di rispondere
insieme, unita, al terrorismo internazionale. E per riuscirci
abbiamo bisogno anche di un’Italia più forte verso l’Europa,
più credibile: quindi di una Costituzione che ci consenta maggiore
stabilità”. Il che – ci perdonerà la ministra – è poco
più di un’ovvietà: di fronte alla crisi internazionale che stiamo
vivendo, la stabilità dei governi è un prerequisito essenziale per
affrontarla con decisione. E la riforma su cui si voterà
in autunno ha precisamente come obiettivo principale quello di
semplificare e stabilizzare il sistema istituzionale.
Ma la vera notizia di oggi è un’altra:
ed è racchiusa nel fotomontaggio che accompagna lo sgangherato
titolo. Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, i capelli leggermente
mossi dal vento, si sfiorano guardando l’orizzonte, proprio
come Jack e Rose nell’immortale Titanic. Renzi- DiCaprio e
Boschi- Winslet appaiono preoccupati più che sorridenti, persino
intimoriti, e tuttavia determinati: forse intuiscono il pericolo
che li attende, ma paiono anche risoluti nell’affrontarlo.
Il fotomontaggio vorrebbe suggerire una
particolare liaison tra i due: in realtà è la chiave
per comprendere il grande travaglio di Travaglio. Lui
evidentemente si sente Cal, il fidanzato snob, arrogante e
antipaticissimo di Rose, convinto di avere tutto – la bellezza, i
soldi, il potere – e destinato invece a vedere la sua bella
fra le braccia di un ragazzotto della terza classe. Povero Cal,
ti siamo umanamente vicini: anche perché l’iceberg, questa volta,
non c’è.
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