Fabrizio Rondolino
L'Unità 3 settembre 2016
Nessuno dei dimissionari è targato Pd,
il povero Travaglio si conferma prima di tutto una persona poco
informata
Qualcuno, per favore, si armi di tanta
pazienza e spieghi a Marco Travaglio che cosa è successo a Roma.
Sentite un po’ che cosa scrive oggi il piccolo Suslov della
Casaleggio Associati srl: “Chi passa per Roma sa bene che fogna
sono i trasporti e i rifiuti. Eppure basta che quanti han contribuito
a ridurli così, cioè gli ad di Ama e Atac targati Pd, vengano
accompagnati alla porta o si dimettano nel giorno giusto per
diventare i beniamini dei giornaloni. […] Se la Raggi se li fosse
tenuti – conclude il povero Travaglio – sarebbe accusata di
continuità col passato”.
Ora, anche i gatti del Colosseo sanno
che l’amministratore unico di Ama, Alessandro Solidoro, è stato
scelto da Virginia Raggi meno di un mese fa. Specialista di crisi
aziendali, ex bocconiano e ufficiale dell’Esercito, presidente
dell’Ordine dei commercialisti di Milano e vicepresidente degli
esperti contabili di Bruxelles, Solidoro, dichiarava la Raggi lo
scorso 4 agosto, “è stato scelto da me insieme ai due assessori
Muraro e Minenna e sicuramente traghetterà l’Ama in una nuova era,
un’era che vede l’economia circolare come il punto di arrivo di
una nuova concezione del ciclo dei rifiuti”.
Armando Brandolese, amministratore
unico di Atac, era stato invece chiamato dal commissario Francesco
Paolo Tronca nel dicembre 2015 e aveva accettato di lavorare a titolo
gratuito per un anno. Laureato in Ingegneria meccanica e professore
emerito del Politecnico di Milano, Brandolese svolge da vari decenni
attività professionale rivolta alla valutazione delle prestazioni e
alla razionalizzazione degli impianti industriali, nonché al
monitoraggio dei processi e dei sistemi produttivi dal punto di vista
strategico, impiantistico-tecnologico e organizzativo-gestionale.
Marco Rettighieri, direttore generale
di Atac, è stato invece nominato a febbraio dopo aver superato la
selezione, durata alcune settimane, della commissione mista
Atac-Campidoglio, come previsto dal relativo bando pubblicato alla
fine dello scorso dicembre. Rettighieri, due lauree, insegna alla
Business School della Luiss ed è noto per l’esperienza maturata in
Italia e all’estero nella gestione di processi complessi di natura
trasportistica e industriale, nonché di progettazione e di società
di servizi. Fra i motivi delle dimissioni, una lettera all’assessore
ai Trasporti Linda Meleo in cui la accusa di ingerenze sul
trasferimento di un ingegnere della linea Roma-Viterbo iscritto al
M5s e cugino di un assessore municipale grillino.
Nessuno dei tre dimissionari è dunque
legato all’amministrazione Marino, nessuno ha avuto responsabilità
di alcun tipo nelle passate gestioni di trasporti e rifiuti, nessuno
di loro è “targato Pd”. Due sono stati nominati da Tronca, il
terzo da Virginia Raggi.
Il povero Travaglio, di cui
comprendiamo la disperazione al cospetto del fallimento dei suoi
amichetti a cinque stelle, si conferma dunque, prima di tutto, una
persona poco informata.
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