lunedì 20 aprile 2020

La politica indichi come ripartire


Guido Bodrato
19 aprile 2020

Tra pochi giorni, ricorderemo il 25 aprile, festa della Liberazione, "costretti" in casa da quasi due mesi. Per chi ha la mia età, scrivono i quotidiani, questa "condanna" potrebbe trasformarsi "a vita"..Stiamo frenando il dilagare del contagio, ma non vincendo questo Virus.. Il Coronavirus sembra invincibile, siamo in guerra. La linea che quotidianamente ha registrato l'andamento dei contagi (e delle morti) dopo aver raggiunto "il picco" ha iniziato a scendere; ma la discesa è rallentata negli ultimi giorni; ed è cresciuto il timore che un ritorno alle attività, anche se graduale, possa favorire un riaccendersi del contagio..
E si è riaccesa la polemica tra Regioni e governo, prima sulle responsabilità dei "ritardi", e subito dopo sulla decisione da assumere sulla "riapertura" Su questa decisione si è delineato un contrasto tra Nord e Sud, tra Confindustria e sindacati.
Eppure chi ha la responsabilità di decidere, dovrà farlo, sapendo che in ogni caso si sbaglia: dovrà mettere al primo posto la salute, ma dovrà anche correre i rischi per una apertura graduale delle fabbriche..Dovrà decidere questa strategia chi ha la responsabilità del governo, dovrà decidere il parlamento..ed è già evidente che su questa questione l'opposizione cerca di fare implodere la maggioranza; Salvini e Meloni considerano più importante tagliare la testa a Conte, il resto verrà...
Questa situazione dice che il "Dopo" sarà caratterizzato da un conflitto per il potere più aspro di quello che abbiamo sperimentato; che l'appello di Mattarella per un'unità che permetta di affrontare in modo più efficace questa straordinaria ed imprevista crisi, mettendo al primo posto l'Italia, resterà un auspicio. E' tramontata ogni speranza?
Bisogna ascoltare gli scienziati e investire di più sulla sanità pubblica e sulla ricerca, ma non si potranno scaricare sui "consulenti" i limiti delle scelte compiute nella prima e nella seconda fase di questa difficilissima vicenda.
Ed è sbagliato avviare processi sulle responsabilità, è sbagliato ed inaccettabile, come ha giustamente e ripetutamente scritto Mattia Feltri su La Stampa, cercare un capro espiatorio; e chi li fa' si assume una pesante responsabilità Come chi soffia sul fuoco, sulla protesta, mentre sta emergendo una comprensibile stanchezza nell'opinione pubblica, mentre cresce il numero di chi è senza lavoro, senza reddito, ed è spinto alla disperazione dal protrarsi dell'emergenza e dalle incertezze di chi ha la gestione sociale e politica della crisi.
Un'altra linea di tensione riguarda i rapporti con l'Unione Europea:
anche in questo caso, si è riproposto, in termini sempre più radicali lo scontro tra europeisti e sovranisti. Eppure dovrebbero essere evidenti due questioni: la prima, che la crisi economica che stiamo attraversando, per la sua natura e per la sua dimensione, richiede per l'Italia e per l'Europa, una strategia quale quella delineata da Draghi; la seconda, che questa strategia si fonda su un rilancio dell'europeismo, non su una uscita dall'Europa. Dove porterebbe i paesi europei, la disgregazione dell'Unione' ? Sbagliano gli egoisti del Nord, sbagliano i sovranisti dell'Est, Dobbiamo, con tenacia rilanciare i valori del federalismo europeo: quella storia non è finita. E' incomprensibile, in questo orizzonte, l'opposizione pregiudiziale al Mes, quando i finanziamenti disponibili per le infrastrutture sanitarie non comportano alcuna condizione...
Tutti riconoscono l'eroismo delle persone che contrastano, in prima linea e con grande generosità, il virus: medici, infermieri, forze dell'ordine e volontari; tutti dovrebbero riconoscere che nella guerra alla pandemia l'arma più importante è l'isolamento del visus. E quest'arma è nelle mani di tutti i cittadini: sono i loro comportamenti a decidere l'esito dello scontro..
Però se queste questioni reali diventano "pretesti" per assaltare il Palazzo d'Inverno, per fare cadere il governo, dobbiamo chiederci: dove porta questa "rivoluzione", dov'è il nuovo Lenin ?
Anche questa volta, è l'imprevisto a condizionare la politica, Ed in politica, per la rinascita della politica dopo la notte dell'antipolitica, diventa sempre più importante avere un progetto, un'idea della società che dobbiamo ricostruire, rendere evidenti i valori cui ispirarsi: solidarietà e responsabilità, generosità e coraggio.

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