Sandro Albini
Leggo e sento (nei
soliti pollai televisivi) di critiche feroci alla legge sulle unioni
civili perché incompleta. A strillare sono i soliti sedicenti
"intellettuali" e i commentatori che campano dicendo,
dall'alto delle loro insindacabili cattedre, peste e corna di ogni
accadimento sul globo terracqueo. Essi sanno bene che non c'erano i
numeri per approvare altro da quello che il Senato ha votato.
L'alternativa era il nulla, caro ai familidaysti (ma, come sempre,
gli estremismi opposti hanno interessi alla fine convergenti). I 5
stelle si mangiano le mani per essere rimasti fuori dai giochi dopo
aver fatto tutto il possibile per farlo, invocando alibi stucchevoli
(attacco alla democrazia!) come se la democrazia fosse il luogo nel
quale si parla a sfinimento e non si decide mai e nel quale le
maggioranze possono decidere solo quello che sta bene alle minoranze.
Ipocriti anche i sinistri PD quando si stracciano le vesti perché
Verdini sostiene i provvedimenti del loro governo. Sono essi, con i
loro comportamenti oppositori ad aver evocato la necessità di più
ampi sostegni parlamentari ai provvedimenti del governo. Rimango
dell'idea di Mao: "Non importa se il gatto è bianco o nero,
l'importante è che sia capace di catturare i topi". Cinismo?
Forse soltanto realismo davanti agli esempi di inciviltà, villania,
inconcludenza,(sono eufemismi, ovviamente) quotidianamente elargiti
dai più alti consessi rappresentativi del popolo (del quale
amplificano prevalentemente i difetti).
Nessun commento:
Posta un commento