Fabrizio Rondolino
L'Unità 13 gennaio 2016
C’è chi non accetta il passare del
tempo e le rughe: il direttore del Fatto non sopporta la crisi del
Movimento di Grillo e di fronte ai fatti preferisce chiudere gli
occhi
E niente, certe cose non vanno proprio
giù. C’è chi non si rassegna alle rughe e all’inesorabile
trascorrere del tempo, chi non digerisce la peperonata, e chi proprio
non si ritrova con la realtà. Quest’ultimo è il caso del gentile
direttore del Fatto, che al cospetto dello scandalo di Quarto si
aggira per le colonne del suo giornale come un ragazzino impegnato in
una gara di moscacieca, sbatacchiando di qua e di là nel tentativo
sempre mancato di sfiorare i suoi compagni di gioco.
L’editoriale di oggi è un esempio
preclaro di digestione difficile, difficilissima, impossibile: il
partito di Casaleggio che Travaglio vorrebbe dirigere appare ormai a
tutti ciò che molti già sapevano essere – un partito identico a
tutti gli altri, tranne che per la convinzione di essere l’unico
onesto e per l’assenza di qualsivoglia forma di democrazia interna
– e l’improvvisa rivelazione s’abbatte sul direttore come una
pioggia di rane.
Anziché aprire gli occhi, il valoroso
Travaglio li chiude a doppia mandata, e si lancia in un elenco
disordinato di malefatte altrui, vere o presunte o inventate non fa
differenza, purché targate Pd. Da Marino a De Luca, dai “50 comuni
Pd sciolti per mafia” alle “centinaia di indagati e condannati Pd
fra Camera, Senato, Parlamento europeo, governo, comuni, regioni e
città metropolitane” (mancano soltanto gli asili nido e i
cineclub), fino all’inesistente trattativa Stato-mafia in cui
sarebbe coinvolto nientepopodimenoché Giorgio Napolitano, il crimine
è ovunque e il suo nome è Pd.
E allora? Che il Partito democratico
sia peggio di Cosa nostra e dell’Isis messi assieme noi lettori
attenti del Fatto lo sapevamo da tempo, e da tempo ci siamo
rassegnati all’idea. Oggi però è del Movimento 5 stelle che si
parla, caro Marco: l’inferno è entrato in paradiso, e le mani
degli angeli sono sporche come quelle dei diavoli. E’ terribile, lo
sappiamo: ma è la realtà – quella stravagante, antipatica
cosuccia che accade fuori dal tuo bel giornale.
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