Pieluigi Castagnetti
"Ha un certo peso il fatto del Mediterraneo come un epicentro europeo e
centro internazionale di decisiva importanza. Guardando la storia si
noterà che questo mare è stato sempre decisivo nelle vicende umane anche
quando, dopo la scoperta dell'America, sembrô che avesse perduto il suo
antico ruolo. Chi avrebbe detto nel 1939 che la guerra scatenata da
Hitler sarebbe stata risolta nel Mediterraneo? Ebbene, guerre
e paci, sviluppo di civiltà e creazioni di ricchezze, si concentrano
qui, e noi sudeuropei ne siamo testimoni, attivi o passivi, partecipi e
anche vittime, secondo le grandi e piccole vicende storiche. Avvicinare
il Mediterraneo vuol dire capirlo, amarlo conquistarlo non al potere ma
alla civiltà; com è possibile che l'Europa possa essere concepita tutta
al nord, quando buona parte delle forze di equilibrio internazionale
vengono e verranno ancor di più dal sud euro-afro-asiatico? Il mondo
arabo è lontano e vicinissimo all'Europa; la nuova Europa che non potrà
sviluppare la propria personalità senza tener conto del mondo
spiritualmente e storicamente diverso che è nel sud...dove ancora oggi, e
con notevole effetto, si sentono gli echi di Atene e di Roma, di
Siracusa e di Cartagine, di Tessalonica, Alessandria, Cesarea, Bisanzio,
Gerusalemme. ..." (Luigi Sturzo, 1958)
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