Riccardo Imberti
Finite le Feste, si ritorna al lavoro
come sempre con notizie buone e notizie proeccupanti.
Ci giungono dati sulla disoccupazione
del nostro Paese, dati positivi perchè la disoccupazione continua a
scendere toccando i minimi da 3 anni a questa parte (11,3%) pure in
un clima di instabilità crescente per il mondo e per l’Europa.
Infatti, la pesante caduta delle Borse
asiatiche, l'alta tensione tra Arabia Saudita e Iran, il manifestarsi
di azioni terroristiche, il test della bomba della Corea del Nord, il
flusso interminabile di profughi dalle zone di guerra, sono i segni
di una instabilità diffusa che si riflette in maniera pesante nel
cuore della nostra Europa, dove Svezia e Danimarca hanno reintrodotto
i controlli ai confini nazionali portando un altro duro colpo al
principio di libera circolazione delle persone. Insomma, comincia
male questo 2016 per il mondo. Mentre l’Italia sembra ripartire, in
Europa si va diffondendo un clima di paura preoccupante.
Come nel passato, tocca ancora
all'Italia proporre al vecchio continente una via di uscita alla
instabilità e alla paura. L'Europa delle frontiere fai da te è
morta. Così come miope è la facile opzione dei nuovi costruttori di
muri.
Lo spirito di Schengen è l'essenza del
progetto europeo: non possiamo rinunciare a questo risultato
costruito con fatica e dedizione. Tornare indietro da Schengen non e'
solo un fallimento politico e di progetto ma è rinnegare l'idea
stessa di Europa cancellando la propria storia. Il nostro governo
deve riportare il confronto europeo sui temi dello sviluppo economico
e della competizione, ma al tempo stesso è chiamato a riaffermare la
necessità di una visione comune e coraggiosa sulla questione dei
migranti. Un tema delicato e complesso che richiede ancora più che
nel passato azioni mirate, il superamento delle divisioni interne
che portano sempre alcuni Paesi a protendere per soluzioni estreme,
come il ripristino delle frontiere nazionali. Mi auguro che l'Europa
possa, al contrario, rilanciare quell'azione unitaria volta ad
affrontare questioni di straordinaria difficoltà in modo più
strutturale ed efficiente. Chi pensa di salvarsi da solo dal pantano,
affonderà solo un po’ più tardi degli altri. Serve coraggio,
lucidità e lungimiranza per far fronte a questioni di portata
epocale e sono convinto che ce la possiamo fare.
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