Volete fare un’esperienza esoterica? Prendete la foto di gruppo
dell’ultimo governo presieduto da Silvio Berlusconi, il giorno del
giuramento, 8 maggio 2008. Guardate chi c’è attorno. C’è Sandro Bondi,
ministro della Cultura, che se n’è andato dicendo che Berlusconi è come
il conte Ugolino. Sarà sostituito da Giancarlo Galan, condannato e
decaduto. C’è Umberto Bossi, fatto fuori da Salvini e dagli scandali.
C’è Giorgia Meloni, che se n’è andata a fondare un altro partito. C’è
Ignazio la Russa, che se n’è andato con Meloni. C’è Raffaele Fitto, che
se n’è andato ed è scomparso nel nulla. C’è Claudio Scajola, umiliato
dalla casa vista Colosseo. C’è Andrea Ronchi, annientato dall’avventura
con Gianfranco Fini, che lì non c’è, era presidente a Montecitorio e ora
affonda nei paraggi di Montecarlo. C’è Altero Matteoli, condannato e
dimenticato. C’è Franco Frattini, che ha lasciato la politica.
C’è Giulio Tremonti, orgogliosamente ai margini del mondo. Non si
vedono, ma ci sono anche Marcello Dell’Utri, recluso e malato, Angelino
Alfano, passato dalla scissione al ritiro di ieri, Guido Bertolaso, che
era un eroe ed è un fantasma, Daniela Santanchè, e lasciamo perdere,
Francesco Belsito, quello dei diamanti in Tanzania, Nicola Cosentino,
condannato per camorra, Denis Verdini, col suo nuovo partito ratatouille
e le sue grane giudiziarie, Aldo Brancher, condannato per Antonveneta.
Le sciagure non sarebbero finite, è finito lo spazio. Per un curioso
paradosso della fisica, non è ancora finito il tempo.
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