''Dopo il regalo di Trump, il silenzio di Netanyahu sulla Palestina in rivolta''
Rampini
"Dopo
l'enorme regalo fatto dal presidente Usa a Israele, riconoscendo
Gerusalemme come capitale, ci si sarebbe aspettati una mossa da parte
del premier Netanyahu che, in qualche modo, confermasse quanto detto da
Trump, ovvero che il processo di pace in Medioriente non si interrompe.
Ma da parte israeliana, almeno per ora, tutto tace. A conferma che la
scelta di Trump rientra perfettamente, anche in questo caso, in quella
politica del caos che caratterizza la linea del presidente Usa. E
intanto, in palestina e nei territori occupati, monta la rivolta".
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