David Sassoli
7 gennaio 2017
Ieri a 93 anni è morto il professor
Leonardo Benevolo. È stato un importante architetto e un urbanista
famoso nel mondo. Ha scritto libri di storia su cui si sono formate
generazioni di studenti. Ha approfondito questioni sulle nostre città
e sulle periferie che oggi sono drammaticamente di attualità. Ha
redatto piani regolatori nelle più importanti città italiane. È
stato un intellettuale che ha partecipato a lungo alla vita culturale
e politica del nostro paese, affine a quei cattolici “a modo loro”
– Pietro Scoppola, Achille Ardigò, Paolo Prodi, Luigi Bazoli,
Paola Gaiotti, Paolo Giuntella e tanti altri – che dal divorzio in
poi hanno animato dibattito e iniziativa alla ricerca di soluzioni
non conformiste.
Ieri Leonardo Benevolo se n’è andato
e la Rai neppure se n’è accorta. Nei principali tg della sera
neanche una breve con foto per dire “si è spento”. Niente di
niente. Soltanto oblio da parte di un’azienda di servizio pubblico
che dovrebbe essere la prima azienda culturale italiana. Un’azienda
culturale che non rende omaggio agli uomini della nostra cultura.
Purtroppo non è un controsenso, ma il filo rosso di un declino prima
di tutto di quella sensibilità che dovrebbe animare lo spazio
pubblico. Di fronte a fatti del genere la Rai dovrebbe riflettere su
come sviluppare anticorpi in grado di rispondere alla propria
funzione. La morte del professor Benevolo è il paradigma di questa
sfida. Non c’ė studente di architettura che non abbia studiato sui
suoi libri, storico che non abbia dovuto fare i conti con le
conclusioni delle sue ricerche, intellettuale che non si sia
confrontato con analisi e opinioni consegnate per lunghi anni alle
prime pagine dei più importanti quotidiani italiani.
Non spetta a noi analizzare il valore
del suo percorso professionale e l’importanza che il professor
Benevolo occupa nella storia della cultura italiana. A noi non resta
che soffrire guardando un servizio pubblico che non si mostra in
grado di far partecipare la propria comunità nazionale al lutto per
la perdita di una eccellenza italiana riconosciuta a livello
internazionale e non concede cittadinanza ad un maestro a cui il
presidente Ciampi nel 2003 consegnò la medaglia d’oro per meriti
culturali.
Per Benevolo ieri non c’era spazio nei tg della Rai. Ma fuori dalla Rai c’è una vita del paese che la Rai non può oscurare se vuole meritarsi la fiducia dei contribuenti.
Per Benevolo ieri non c’era spazio nei tg della Rai. Ma fuori dalla Rai c’è una vita del paese che la Rai non può oscurare se vuole meritarsi la fiducia dei contribuenti.
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