Gennaro Migliore,
30 Mar 2017
L’Italia può dirsi orgogliosa di
essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che
considera i bambini prima di tutto bambini, a prescindere dal loro
status di migranti o rifugiati.
Un paese che, a differenza di altri,
non costruisce muri, ma nel solo 2016 si è adoperato per accogliere
quasi 26000 minori, diventati le principali vittime delle migrazioni
forzate, di violenze fisiche durante il viaggio e psicologiche dovute
alla separazione dalla famiglia.
I bambini sono bambini
Un’innovazione che ci distingue
dall’approccio adottato dall’Unione europea che ancora distingue
i bambini che chiedono asilo e quelli che non lo chiedono, stabilendo
un regime che discrimina tra bambino e bambino. Per questo abbiamo
sostenuto con forza la proposta di Sandra Zampa nata dall’esperienza
diretta sul campo al fianco dei minori migranti e sostenuto da tutte
le più autorevoli organizzazioni di tutela dei diritti dei minori.
Minori tutelati: accoglienza, cure,
inclusione sociale
Il testo disciplina gli aspetti
fondamentali per la vita dei minori migranti che arrivano in Italia
senza genitori: dalle procedure per l’identificazione e
l’accertamento dell’età agli standard dell’accoglienza; dalla
promozione dell’affido familiare alla figura del tutore, dalle cure
sanitarie all’accesso all’istruzione. Tanti tasselli che uno
accanto all’altro costruiscono un mosaico che parla di salvataggio
di vite, accoglienza, inclusione sociale, di quella riscoperta della
civiltà europea, di cui il nostro paese vuole esserne portatore e
protagonista in Italia e in Europa.
Per la prima volta vengono disciplinate
per legge le modalità e le procedure di accertamento dell’età e
di identificazione, uniformandole a livello nazionale, garantendo
maggiore assistenza con la presenza di mediatori culturali durante
tutta la procedura.
C’è poi l’attivazione di una banca
dati nazionale dove confluisce la “cartella sociale” del minore.
Maggiori tutele sono previste anche per il diritto all’istruzione e
alla salute. Per la prima volta sono sanciti anche per i minori
stranieri non accompagnati il “diritto all’ascolto” nei
procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano e il
diritto all’assistenza legale, avvalendosi del gratuito patrocinio
a spese dello Stato.
Un’altra legge di civiltà
Insomma, dopo la legge sulle unioni
civili, sui reati ambientali, quella sul dopo di noi e sul contrasto
al caporalato, un’altra legge di civiltà di cui ogni elettore del
PD e ogni italiano democratico deve sentirsi orgoglioso.
Sul tema dei bambini abbiamo ancora un
piccolo grande sforzo da fare. Approvare al più presto la legge
sullo ius soli. Il suo sblocco e rapida approvazione è un impegno
che abbiamo scritto anche nella nostra mozione congressuale e sono
sicuro sarà il prossimo che manterremo.
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