La Stampa 24 maggio 2016
massimo gramellini
Come in una gag di Alberto Sordi,
l’iniziativa elettorale dei Cinquestelle romani con la candidata
sindaca Virginia Raggi è in pieno svolgimento e al microfono un
parlamentare si è appena scagliato contro il malcostume dilagante
quando dal fondo della sala si alza una voce: «Chi ha chiamato i
vigili? Stanno facendo le multe!» Momenti di panico in platea.
Chiunque abbia parcheggiato sul marciapiede corre in strada per
salvare il salvabile. Gli altri danno fiato alla specialità della
casa. «Perché sono arrivati proprio adesso?» Sottinteso: li ha
mandati il governo, anzi la massoneria, anzi la Cia in combutta con
la famigerata cellula «Sosta Vietata» del Mossad. D’altronde un
delatore comune si sarebbe limitato a dare la notizia: «Attenzione,
caduta vigili!» Mentre nell’allarme lanciato dalla piccola vedetta
grillina («Chi li ha chiamati?») era già inglobato il sospetto del
complotto.
Meglio parcheggiare in doppia fila che
arrivare con l’autoblù, sentenzia sul web il malpancista medio. Al
quale, più che il rispetto delle regole, sta a cuore l’abbattimento
dei privilegi altrui. Il ragionamento non fa una grinza, però
sottovaluta le aspettative che le vestali della Purezza e i paladini
dell’Onestà avevano suscitato in noi peccatori. Mai avremmo
creduto che anche loro potessero inciampare su un’infrazione
diffusa tra i comuni mortali. E che avrebbero cercato di
ridimensionarne la portata con il meccanismo diversivo dei bambini,
che consiste nell’immaginarsi perseguitati, spostando l’attenzione
sulle colpe dei grandi. Lo hanno fatto, invece. Ed è consolante
scoprire che i Migliori sono esseri umani come noi.
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