Sergio Staino
20 febbraio 2017
Il direttore dell'Unità critica l'ex
premier. E sulla scissione dice: «Sarebbe una tragedia. Ma andrebbe
via chi ci ha portato in un tunnel da cui ci ha fatto uscire Renzi».
Un Partito democratico spaccato, Sergio
Staino non lo vorrebbe proprio vedere. Ma il passato è passato, e il
direttore dell'Unità non ha dubbi sulla parte con cui schierarsi:
«Sarebbe meglio non ci fosse la scissione, non ne capisco il perché,
sarebbe una tragedia, ma non finiremmo spogliati. Andrebbe via una
parte che ho amato, a cui sono stato vicino, ma è anche la parte che
ci ha portato nel tunnel da cui ci ha fatto venir fuori Renzi».
ELOGI A CUPERLO E VELTRONI.
Intervenendo a margine del convegno, in corso al Maxxi di Roma,
'Satira, televisione e New media' organizzato dell'Associazione
nazionale autori radiotelevisivi e teatrali, il vignettista ha
spiegato: «Se i contestatori dovessero andar via, come ha detto
anche Renzi, me ne farò una ragione», aggiungendo che
dell'assemblea di domenica 19 febbraio ha amato i «discorsi alti»
di Cuperlo, lo stesso Renzi, Teresa Bellanova, Fassino, Veltroni,
«che è stato molto generoso a tornare in questo momento». Per lui
la bellezza del Pd è l'essere «una forza polifonica, l'errore che
stanno facendo i contestatori è considerarlo un partito monolitico,
invece unisce molte più voci».
Staino non risparmia inoltre qualche
battuta su D'Alema: «Con lui abbiamo un rapporto pluridecennale che
è solo peggiorato. È rimasta la sua autoreferenzialità, il suo
considerarsi sempre il più intelligente di tutti, credere di aver
capito tutto lui. Ci ha portato così tanti problemi... e anche
questa volta».
«D'ALEMA SI FA SATIRA DA SOLO».
Durante il suo intervento al convegno ha anche ricordato una recente
telefonata proprio con l'ex presidente del Consiglio: «Due giorni
dopo il referendum avevo telefonato a D'Alema per chiedergli
quell'intervista che prima mi aveva sempre negato per l'Unità. Mi ha
detto di nuovo no, io gli ho chiesto perché, e lui mi ha risposto
'sono venuto, ho salvato l'Italia e me ne vado. Se un giorno servirà
di nuovo salvarla, tornerò'. Che satira puoi fare su questo? Basta
registrarlo».
«GUZZANTI IL MIGLIORE, CROZZA IL PIÙ
EFFICACE». Oggi Staino in tutti i movimenti politici vede
«cattiveria e grigiore. Anche nel M5s che forse sulla carta è
innovativo, non noto intelligenza. Un Di Maio si fa satira da sé».
Per quanto riguarda il panorama dei comici, secondo Staino «Guzzanti
è il migliore a fare satira, ma quello che funziona di più è
Crozza». Infine un commento sul futuro del quotidiano fondato da
Antonio Gramsci: «Sembra che ripartiamo, ci sono nuovi assetti,
probabilmente si amplierà la proprietà. Siamo un piccolo giornale,
e ora non sarà di cronaca generalista, ma fortemente politico perché
ce n'è bisogno in questo momento».
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