Mattia Feltri
La Stampa 18 aprile 2018
Ieri il quotidiano Il Foglio ha
pubblicato un articolo in cui si dimostra che, dopo le elezioni, il
M5S ha cambiato il programma, quello scritto dal popolo e di cui si è
inorgoglito Davide Casaleggio sul Washington Post. Un solo esempio,
sulla Nato. Prima: «Disimpegno da tutte le missioni militari della
Nato». Dopo: «Aprire un tavolo di confronto in seno alla Nato».
Però è arrivata la smentita: macché, non abbiamo cambiato nulla!
Ci perdoneranno gli amici del Foglio, ma tendiamo a dare credito ai
Cinque Stelle. È la storia che parla per loro, una storia di
granitica coerenza. Ve ne offriamo un saggio.
Di Battista 1. «Io sono per lo Ius
soli. È più italiano il figlio di immigrati nato in Italia
piuttosto che un argentino, nipote di italiani, che l’Italia non
l’ha mai vista». Di Battista 2: «Sullo Ius soli bisogna pensarci
per bene». Di Maio 1: «Vogliamo portare uno tsunami nell’Ue». Di
Maio 2: «L’Ue è la casa naturale del Movimento. Può essere lo
strumento per risolvere la crisi». Roberta Lombardi 1: «Fuori gli
indagati dallo Stato!». Roberta Lombardi 2: «Virginia Raggi
indagata? Abbiamo sempre detto che nel caso di un avviso di garanzia
bisogna valutare». Blog 1: «L’Italia non ha una legislazione per
le unioni di fatto. È una vergogna. Non c’è nulla di male a
essere gay. Fa invece schifo negare diritti per un pugno di voti».
Blog 2: «Le sensibilità sono varie. Sulle unioni di fatto lasciamo
libertà di coscienza». Grillo 1: «Uscire dall’euro il prima
possibile». Grillo 2: «Non ho mai detto di uscire dall’euro».
Ah, questi giornalisti.
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