Pierluigi Castagnetti
25 marzo 2018
Si possono interpretare in vario
modo i risultati delle elezioni, ma non si può negare che siano
chiari.
Almeno per il Pd: gli italiani hanno
voluto mandarlo all’opposizione. Può dispiacere, a me dispiace, ma
la scelta è stata quella. Colpisce oggi il numero di giornalisti,
intellettuali, attori, che si improvvisano esperti politici per
suggerire al Pd una lettura meno severa dei risultati, per indurlo a
un atteggiamento più morbido e consentire a chi ha detto di
aver vinto di potere vincere.
Ma perché tanta attenzione
verso il Pd che fino a ieri si è tanto denigrato e osteggiato?
Perché fa tanta paura
l’opposizione?
Il vecchio PCI l’ha fatta per
trent’anni con tanta dignità e fede nel futuro, perché
dimenticarlo?
L’opposizione è una delle
funzioni tipiche della democrazia, una funzione piena di dignità. Si
può fare in modo diverso da come l’ha fatto il M5S nella
precedente legislatura, votando pregiudizialmente contro tutto e
tutti, si può essere forza di opposizione seria e responsabile che
vota a favore dei provvedimenti condivisi, senza rinunciare al
proprio ruolo di opposizione.
Suggerirei di rileggere gli interventi
di Nino Andreatta capogruppo del piccolo gruppo dei Popolari nella
legislatura 1994/96 per capire la dignità e la forza del ruolo di
opposizione.
Ricordo ancora quando, da capogruppo di opposizione nel Consiglio regionale in Emilia Romagna, nel 1987 mi sono candidato alla Camera, dopo aver consultato vari amici, fra i quali un mio maestro che mi disse: devi andare perché fra qualche anno la Dc sarà minoranza e si dispererà, perché non saprà che fare, essendosi dimenticata che la democrazia si regge sia sul ruolo della maggioranza che su quello dell’opposizione e, in quel momento, sarà importante che nel suo gruppo parlamentare ci sia qualcuno che spieghi ai colleghi che si fa politica anche dal l’opposizione.
Ricordo ancora quando, da capogruppo di opposizione nel Consiglio regionale in Emilia Romagna, nel 1987 mi sono candidato alla Camera, dopo aver consultato vari amici, fra i quali un mio maestro che mi disse: devi andare perché fra qualche anno la Dc sarà minoranza e si dispererà, perché non saprà che fare, essendosi dimenticata che la democrazia si regge sia sul ruolo della maggioranza che su quello dell’opposizione e, in quel momento, sarà importante che nel suo gruppo parlamentare ci sia qualcuno che spieghi ai colleghi che si fa politica anche dal l’opposizione.
Se si ha dignità. E si hanno idee.
Se non si ha nè l’una nè le altre, allora si deve semplicemente
cambiare “mestiere”.
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